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Israele. Netanyahu dichiara di volere controllare Gaza nel dopoguerra. Usa contrari chiedono chiarimenti

Netanyahu si opporrà al ritorno dell’Autorità Nazionale Palestinese a Gaza una volta finita la guerra con Hamas e di volerla controllare direttamente, Washington è contraria a questa ipotesi e teme un’escalion


Ieri sera il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato di opporsi al ritorno dell’Autorità Nazionale Palestinese a Gaza una volta finita la guerra con Hamas, ritorno che è invece un obiettivo degli Stati Uniti che hanno chiesto chiarimenti in merito a queste dichiarazioni. Secondo quanto detto da Netanyahu, Israele manterrà la responsabilità della sicurezza a Gaza per un periodo indefinito dopo la guerra. Lo ha confermato una fonte americana a Times of Israel dopo che la notizia era stata riportata inizialmente dall’emittente israeliana Kan.

“Non ci sarà un’autorità civile che educhi i propri figli a odiare Israele, a uccidere gli israeliani, a eliminare lo Stato di Israele. Non potrà esserci un’autorità che paga le famiglie degli assassini in base al numero di quanti (israeliani, ndr) hanno ucciso. Non può esistere un’autorità il cui leader 30 giorni dopo non abbia ancora condannato il terribile massacro (del 7 ottobre, ndr)”, ha affermato il premier, riferendosi al presidente dell’Anp, Mahmoud Abbas. “Deve esserci qualcos’altro lì. Ma in ogni caso dobbiamo avere un controllo di sicurezza”, ha aggiunto.

Netanyahu inoltre durissimo su “qualsiasi pressione internazionale, che non cambierà la nostra convinzione che è nostro diritto e dovere difenderci”, aggiungendo che “I leader mondiali devono continuare a mostrare il loro sostegno a Israele e non cedere ad alcuna pressione. Se vogliamo la pace e la sicurezza e garantire il futuro dello Stato di Israele, dobbiamo eliminare Hamas”.

Il primo ministro israeliano ha inoltre lanciato un monito a Hezbollah in risposta al un nuovo discorso, fatto poco prima, dal leader della formazione sciita, Hassan Nasrallah. Israele è “totalmente preparato” sul fronte settentrionale ossia verso il confine con il Libano, ha dichiarato, spiegando di aver avvertito Hezbollah che entrare in guerra con Israele sarebbe un “errore fatale” che “determinerebbe il destino del Libano”.

Infine riferendosi poi a Hamas, Netanyahu ha sottolineato che Israele “non si fermerà finché non avrà completato la sua missione” e che il suo unico scopo è “la vittoria”, aggiungendo che Hamas ha “perso la presa” su Gaza e ora non ha “nessun posto dove nascondersi”