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MES. Conte attacca Salvini e Meloni mentendo: nel 2012 c’era Monti, Lega votò contro, Meloni assente e partito non ancora nato


Gesto grave fuori da qualsiasi dinamica istituzionale quella di Giuseppe Conte durante la conferenza stampa di ieri sera, Mentana: “Presidente del Consiglio ha fatto polemica politica a reti unificate. Se l’avessimo saputo non avremmo mandato in onda quella parte di conferenza stampa”

Conferenza stampa di bufale e verità nascoste quella di ieri sera di Giuseppe Conte, una conferenza stampa istituzionale, in un momento di grande debolezza del Paese, trasformato in squallida polemica politica a reti unificate contro i due più grandi oppositori del Governo: Matteo Salvini e Giorgia Meloni.

Un momento politicamente talmente basso e gretto da far saltare dalla sedia persino Ettore Rosato, coordinatore di Italia Viva, che ha criticato Conte: “L’opposizione non sta facendo quello che dovrebbe fare in una situazione di emergenza come quella che stiamo vivendo, ma questo non giustifica le parole e il modo utilizzato dal presidente Conte in un attacco francamente inutile”.

Ed a commentare queste dichiarazioni, mettendoci il carico, è stato il direttore del TG La7 Enrico Mentana che in diretta ha detto: “Ci sono molte polemiche, anche dalle file della maggioranza: si rimprovera il presidente del Consiglio per l’uso personalistico nell’attacco alle due figure dell’opposizione a reti unificate. E’ una materia molto dura, avremmo francamente evitato. Se l’avessimo saputo non avremmo mandato in onda quella parte di conferenza stampa”.

Le balle di Conte, le ennesime

Una conferenza stampa farcita di balle da inizio a fine e ben sintetizzata nello stralcio di conferenza stampa proposto a inizio articolo: “io ho detto subito, nel corso dell’ultimo consiglio europeo, non stiamo a parlare di MES”, ha tuonato Conte alcuni minuti dopo aver attaccato Salvini e Meloni, accusandoli di dire falsità e di indebolire l’Italia.

Le falsità di Salvini e Meloni sarebbero state quelle di dichiararsi contrari al Mes accusando il Governo di averlo firmato. Accuse a ben pensarci molti simili a quelle fatte da alcuni esponenti del M5S come il Senatore Michele Giarruso che ieri aveva dichiarato: “Lo dico a chiare lettere: se il governo ha detto sì al Mes, questa maggioranza non avrà più il mio voto e Pino Cabras, deputato pentastellato: “La proposta di accordo che è stata negoziata all’Eurogruppo dal ministro Gualtieri è palesemente da rigettare”.

Oltretutto, se proprio si volesse parlare di “indebolimento della forza del Governo Italiano nelle trattative con l’Europa”, proprio i 5 Stelle che hanno minacciato il Governo dall’Interno della Maggioranza potrebbero aver fatto qualche minimo danno, di certo non le opposizioni che da opposizione non possono certo scalfire la solida (?) maggioranza che supporta Conte.

Ma la balla più colossale è stata proprio quella frase di “Giuseppi” – cit. Trump – Conte: “io ho detto subito, nel corso dell’ultimo consiglio europeo, non stiamo a parlare di MES”.

Lo ha detto subito, dice il Conte, con un tono duro, come se fosse sempre stato contrario, come se avesse considerato da sempre il MES una “trappola”. E allora qualcosa non quadra. O forse abbiamo un Premier che soffre di gravissime forme di amnesia. O forse ancora è stato un impostore in stile “sosia di Saddam Hussein” a invocare l’utilizzo del MES lo scorso 20 Marzo 2020 sul principale giornale finanziaro mondiale: il Financial Times, a cui Giuseppe Conte aveva dichiarato “Il Mes è stato realizzato pensando a un diverso tipo di crisi, quindi deve essere adattato alle nuove circostanze in modo da poter sfruttare tutta la sua potenza di fuoco”. Conte aveva poi continuato dicendo: “La strada da seguire è aprire linee di credito a tutti gli Stati membri per aiutarli a combattere le conseguenze dell’epidemia di Covid-19, a condizione di piena responsabilità da parte di ciascuno Stato membro sul modo in cui le risorse vengono spese”.

Le balle di Conte, parte 2

Il Conte show andato in onda ieri sera però ha dato il peggio di sé durante lo spazio dedicato alle domande con i giornalisti. A quel punto della conferenza Conte non solo ribadisce di essere stato contrario al Mes, ma scarica la colpa sugli altri Paesi ammettendo che l’Italia ha trattato per un MES senza condizioni, ma solo per solidarietà verso gli altri Paesi Europei che lo richiedevano poiché l’Italia non lo userà mai, che pare una di quelle scuse che usano i 14enni quando la madre gli becca il pacchetto di sìgarette in cameretta e allora rispondono: “non sono mie, le tenevo per i miei amici”.

Ma parlando del Mes dice anche che è una “trappola e che chi l’ha confezionata deve assumersene la responsabilità politica. Ricordo che nel 2012 c’era un governo di centro-destra, non vorrei ricordare male, con la Meloni che era ministro ed è stato votato dal parlamento”.

Eccola la grande bugia di Conte a reti unificate per sminuire i suoi avversari politici: “non vorrei ricordare male” e cosa Conte effettivamente ricorda non male, ma malissimo? 

Conte non ricorda che di MES si cominciò a parlare nel 2010-2011 sotto il governo Berlusconi – e non nel 2012 – e che la fase finale di quel governo fu un momento di estrema debolezza dell’Italia proprio verso l’Europa. Tanta debolezza che quando il Trattato del MES venne approvato a Bruxelles il 2 febbraio 2012 c’era già al Governo Mario Monti l’uomo passato alla storia per la legge Fornero e per essere entrato a palazzo Chigi sull’onda di uno spread al dir poco spaventoso, Governo Monti sotto cui il parlamento col voto favorevole del PD di Gualtieri ratificò in Italia il Mes a luglio delle stesso anno.

Conte dimentica anche di dire che nel 2012, con il Governo Monti, non solo la Meloni non era Ministro, ma quando si votò la ratifica, a luglio, non era neppure presente in aula e il partito Fratelli d’Italia non esisteva ancora. A dirla tutta, nemmeno la leader Giorgia Meloni esisteva, era una donna di partito dell’allora PdL, come tanti altri. E sempre per rinfrescare la memoria, due soli nel PdL andarono contro gli ordini di partito e votarono contro e uno di questi fu Guido Crosetto, futuro fondatore a dicembre 2012 di Fratelli d’Italia.

Conte dimentica ancora di dire che nel 2012 l’unico partito che votò contro la ratifica del MES fu la Lega, che a quel tempo era guidata da Roberto Maroni.

Le reazioni di Salvini e Meloni

Durissime le reazioni dei due leader dell’opposizione citati da Conte. Salvini ha dichiarato: “Usare la tivù di Stato per dire falsità e fare un comizio contro Salvini e contro le opposizioni è roba da REGIME, roba da Unione Sovietica.
Perché non hanno bloccato il MES? Perché il PD vuole la tassa patrimoniale? Perché i 5Stelle vogliono ancora bloccare la TAV? Perché Leu vuole tassare la casa e i risparmi degli italiani? Dov’è la cassa integrazione promessa? Quando arrivano davvero i soldi? Che fine ha fatto il blocco dei mutui per chi è in difficoltà? Cosa fanno per aiutare chi non ce la fa a pagare affitti, rate e bollette? Perché non aiutano davvero partite IVA e autonomi? Quando arriveranno i soldi promessi alle imprese? Sempre colpa di Salvini???
Altro che “collaborazione”, che delusione signor Conte”.

Ancora più dura Giorgia Meloni: “Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte indice una conferenza stampa pochi minuti prima dell’edizione più vista dei tg, trasmessa in diretta sulla prima rete del servizio pubblico, per accusare l’opposizione di dire menzogne, senza possibilità di replica e senza contraddittorio. Credo non si sia mai vista una cosa del genere nella storia della democrazia, e la dice lunga sulla tracotanza di questo governo. Mi aspetto che la RAI mi dia possibilità di replica alla stessa ora, con lo stesso tempo e con la stessa visibilità.
Il Presidente della Repubblica Mattarella non ha nulla da dire su questi metodi degni di un regime totalitario?”

E dopo ha anche aggiunto: “Nel 2012 al governo non c’ero io, c’era Monti. Non è bello usare la televisione di Stato per diffondere fake news. Mi aspetto che la Rai mi dia possibilità di replica alla stessa ora”.