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Mosca distrugge un deposito di grano nel porto fluviale di Reni sul Danubio al confine con la Romania

Mosca ha attaccato con 15 droni iraniani Geran-2 un’infrastruttura di stoccaggio del grano nel porto fluviale di Reni sul Danubio, al confine tra l’oblast di Odessa e la Romania, ferendo quattro persone

Lo ha riferito il capo dell’amministrazione regionale, Oleh Kiper, su Telegram. Si tratta della rotta terrestre per l’esportazione di cereali ucraini, cruciale dopo il ritiro russo dall’accordo per il passaggio sicuro nel mar Nero. Il presidente romeno Klaus Iohannis ha condannato su Twitter l’attacco “molto vicino” al suo Paese: “Questa recente escalation pone seri rischi per la sicurezza nel Mar Nero. Colpisce ulteriormente il transito di grano ucraino e quindi la sicurezza alimentare globale”, ha scritto su Twitter.

Sia la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova che  Dmitry Peskov, portavoce del presidente  Putin, questa mattina dopo gli attacchi con droni in Crimea e a Mosca, avevano avvertito che ci sarebbe stata una rappresaglia che puntualmente è arrivata.  Mosca adesso considera tutte le infrastrutture marittime ucraine utilizzate per il trasporto di armi o per lo stoccaggio di ciò che l’accordo sul grano non prevedeva, obiettivi da  distruggere, indipendentemente dal fatto che si trovino vicino al mare o nelle profondità del territorio ucraino o come in questo caso alla foce del Danubio.

E’ la prima volta che i russi colpiscono così in profondità l’Ucraina come il porto di Reni, vicino al confine rumeno, e questo suggerisce che le forze armate russe non hanno difficoltà a colpire con precisione anche a lunga distanza. Inoltre da un’analisi delle esplosioni e dai suoni degli arrivi, si deduce che non sono stati utilizzati missili da crociera Kalibr-NK lanciati dal mare, ma droni iraniani Geran-2.