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Nave Marina prende a bordo clandestini: Salvini “Non vi apro i porti… c’è un ministro che lavora in altra direzione”


Un caso che può diventare la goccia che fa traboccare il vaso: una nave militare italiana prende a bordo clandestini in acque libiche e il ministro Salvini s’infuria

Sarebbero una trentina i migranti, presi a bordo al largo della Libia da una nave della Marina Militare italiana, non molti a dire il vero, ma sufficienti a scatenate l’ennesimo scontro tra Lega e 5 Stelle. Il Ministro Matteo Salvini infatti ha subito commentato: “Non ci può essere un ministro che sbarra i confini e uno che lavora in un’altra direzione”. Il riferimento al ministro pentastellato Trenta, anche se non citato è evidente.

Il capo del Viminale ha poi aggiunto “Io porti non ne do”. La vicenda sembra ricalcare quella della Diciotti l’altra nave militare italiana che portò migranti in Italia, che a Salvini costò un’imputazione per sequestro di persone, approdata in parlamento, che votò contro l’incriminazione.

La notizia è arrivata mentre Salvini questa mattina a Pesaro stava comiziando, ed il suo commento come sempre,  è stato diretto ed eloquente: “Perché in acque libiche? Peraltro pattugliate dalla guardia costiera libica che ieri in pieno ramadan ha soccorso salvato e portato indietro più di 200 immigrati. O si lavora tutti nella stessa direzione o non può esserci un ministro dell’interno che chiude i porti e qualcun altro che raccoglie i migranti. E’ vero che bisogna chiarire alcune vicende all’interno del governo”.

A guardarla dall’esterno in effetti, si ha l’impressione che non si tratti di un’azione casuale e i commenti alle parole del ministro dell’Interno, sembrano confermare tali sospetti. Pietro Bartolo, medico di Lampedusa, al momento candidato da indipendente nelle liste del Pd-Siamo Europei sui social ha subito scritto: “Siamo al colmo. Salvini vuole chiudere i porti anche alle navi della Marina militare italiana, la cui colpa è quella di svolgere con competenza e professionalità il proprio lavoro”. Commento che appare inappropriato, le navi militari servono per difendere i confini e non per agevolare i clandestini.

Si attendono ora i commenti degli altri due ministri – ambedue pentastellati – che per ruolo sono coinvolti nella vicenda, Trenta in primis e Toninelli.