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Operazione “Anno zero”. Caccia a Messina Denaro, 22 arresti: “evitata una nuova guerra di mafia”


Gli inquirenti ne erano certi, stava scoppiando una nuova guerra di mafia tra i clan trapanesi e la Dda di Palermo per evitare la nuova faida, ha arrestato 22 tra presunti boss e favoreggiatori del clan del latitante Matteo Messina Denaro. In cella anche alcuni familiari del capomafia di Castelvetrano.

Le accuse nei confronti degli indagati sono, a vario titolo, di associazione mafiosa, estorsione, danneggiamento, detenzione di armi e intestazione fittizia di beni. Tutti reati aggravati dalle modalità mafiose.

A partire dal 2015, – scrive la Dda nel provvedimento – si registra un lento progetto di espansione territoriale da parte della famiglia mafiosa di Campobello di Mazara, che ha riguardato anche il territorio di Castelvetrano, divenuto ‘vulnerabile’ a causa, per un verso, della mancanza su quel territorio di soggetti mafiosi di rango in libertà, e, per altro, dalla scelta di Messina Denaro che, nonostante gli arresti dei suoi uomini di fiducia e dei suoi più stretti familiari, non ha autorizzato omicidi e azioni violente, come invece auspicato da buona parte del popolo mafioso di quei territori. Da tale pericolosissimo contesto col pericolo di fuga manifestato da alcuni indagati, si è imposta la necessità dell’adozione del fermo”.

L’omicidio di Giuseppe Marcianò, genero del boss di Mazara del Vallo, Pino Burzotta ed esponente della “famiglia” di Campobello di Mazara avvenuto il 6 luglio 2017, che si era molto lamentato del comportamento del latitante si inserisce in questo contesto ed è il preludio di ciò che secondo gli inquirenti temono sarebbe accaduto. Il contesto in cui è maturato il delitto ricostruito dagli inquirenti, infatti ha svelato una guerra in corso tra famiglia di Campobello di Mazara e quella di Castelvetrano.

Le indagini hanno permesso di ricostruire molto da vicino la rete di fiancheggiatori del boss ormai latitante dall’estate 1993. In manette, fra gli altri, finiscono due cognati di Matteo Messina Denaro: Gaspare Como e Saro Allegra, i mariti di Bice e Giovanna Messina Denaro.

Secondo i magistrati della DDA sarebbero stati loro a curare la rete di supporto a Messina Denaro. Allegra si sarebbe occupato della parte finanziaria, facendo da tramite con un insospettabile imprenditore del settore delle scommesse on line, anche lui è stato arrestato, con l’accusa di aver recapitato pacchi di soldi alla cosca di Castelvetrano.