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Parco giochi del Museo del Carnevale chiuso a doppia mandata: Ambrogio e Di Paola insorgono


I consiglieri al civico consesso saccense Simone Di Paola e Giuseppe Ambrogio intervengono oggi con una nota congiuta sulla vergognosa chiusura del parco giochi del Museo del Carnevale di Sciacca.

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“Quando, ciascuno per parte propria, abbiamo voluto sollecitare all’attenzione degli Assessori competenti i disagi, le assurdità e le inefficienze dell’unico parco giochi della città, quello sito all’interno del cosiddetto “museo del carnevale” – museo solo sulla carta, visto che si tratta solo dell’ennesima parta chiusa a chiave -, elevando questo luogo a simbolo di una città che, non da oggi, non offre assolutamente niente a bambini e famiglie e dove non si ha la minima idea di come programmare ed attuare serie politiche per l’infanzia e per la genitorialità, lo abbiamo fatto nella speranza che, una volta tanto, la delicatezza del tema spingesse qualcuno dei nostri amministratori a muovere un primo passo verso quelle migliaia di famiglie a cui vengono sistematicamente e da anni negati spazi e diritti”.

Per i consiglieri era impensabile che  la risposta dell’amministrazione fosse quella di chiudere definitivamente il parco giochi del museo del carnevale, impedendo ai nostri bambini di poter fruire dell’unico spazio loro destinato.

Insomma: “non solo non è stato fatto nulla in direzione delle nostre sollecitazioni (anche se questa è storia vecchia visto che per gli attuali amministratori le sollecitazioni provenienti delle opposizioni hanno il valore della carta straccia!), ma addirittura i bravi impiegati comunali sono stati richiamati alla base e da settimane sul cancello del percorso giochi campeggia un magnifico lucchetto!

Abbiamo scritto, sollecitato, ma non c’è nulla da fare; le soluzioni per tenere aperto e fruibile questo spazio sarebbero innumerevoli e potrebbero perfino coinvolgere associazioni giovanili o comitati di quartiere, sgravando il comune dagli oneri di gestione; ma la verità è che non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire.

Ora, ci chiediamo: ma se davvero in questa città non si riesce a garantire la libera fruizione di spazi pubblici, se nemmeno tenere aperto un semplice parco giochi o cambiare il timer della luce è possibile, ma cosa ci state ancora a fare li? Non sarebbe il caso che di lasciare spazio a chi ha più voglia e più passione?

Nel frattempo però, fateci un favore: – concludono i due consiglieri – riaprite quel parco giochi e consentite ai nostri bambini ed ai loro genitori di poter sognare una città ed una classe dirigente che si occupa di loro e dei loro diritti”.