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Ragusa. 66Enne trovata con cranio fracassato: fermato il marito che nega: non sono stato io


Per gli inquirenti l’assassino di Maria Zarba, è il marito, che avrebbe ucciso la 66enne perché non riusciva ad accettare la separazione, ma l’uomo al momento nega

Appena 30 ore dopo l’omicidio di Maria Zarba, la donna di 66 anni trovata l’altro ieri sera dal nipote con il cranio fracassato, in una pozza di sangue nella sua casa nel centro di Ragusa, è arrivata la svolta nelle indagini. La squadra mobile della Questura, su provvedimento della Procura, ha fermato il marito Giuseppe Panascia, 74 anni, ex tecnico di un istituto superiore, con l’accusa di omicidio volontario.

Per gli inquirenti sarebbe stato lui, ad avere ucciso la moglie colpendola violentemente più volte alla testa con un oggetto contundente particolarmente duro. A fare la macabra scoperta, nella stanza adibita a soggiorno-cucina della loro casa, è stato il nipote della vittima, Giuseppe, di 22 anni ,che viveva con lei e che al rientro dal lavoro, si è trovato davanti alla raccapricciante scena ed ha chiamato il 118, ma il personale medico arrivato sul posto, ha potuto solo accertare il decesso della 66enne.

L’arresto dell marito Giuseppe Panascia, 74 anni,

Gli agenti hanno subito iniziato una serie di interrogatori a parenti e conoscenti, tra i quali il nipote e i quattro figli della coppia, che vivono lontano da Ragusa per motivi di lavoro, ma che sono subito rientrati in città e che erano a conoscenza dei rapporti burrascosi tra i due, a causa di liti derivanti dalla separazione, che l’uomo non riusciva ad accettare, unite alle lamentele della vittima che non riceveva i soldi dovuti dalla separazione.

Le indagini dunque si sono indirizzate subito sul marito, inoltre la polizia scientifica non ha trovato effrazioni alla porta di casa e nell’abitazione non mancavano oggetti preziosi, particolare che ha escluso subito la tesi della rapina e concentrato le indagini sui rancori personali.