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Raid israeliano contro convoglio di Medici senza Frontiere: un morto e un ferito. Abu Mazen: “Usa fermi Israele”

Continua il massacro di civili da parte dell’esercito israeliano nella Striscia di Gaza: un convoglio di Medici Senza Frontiere è stato attaccato mentre cercava di evacuare 137 persone intrapdi obbligare Israele a fermarsi

“Un familiare di un membro dello staff di Medici Senza Frontiere (MSF) è stato ucciso, e un altro è rimasto ferito, in un attacco contro un convoglio dell’organizzazione umanitaria che cercava di evacuare 137 persone intrappolate da una settimana a causa degli scontri intorno all’ospedale di Al Shifa, a Gaza. L’attacco è avvenuto ieri pomeriggio”.

Lo scrive in un comunicato la stessa organizzazione umanitaria. “MSF condanna con la massima fermezza questa aggressione deliberata – prosegue il comunicato -. Il convoglio di MSF, composto da cinque mezzi con il simbolo dell’organizzazione ben riconoscibile, è partito alle 9 del mattino di ieri con 137 persone, composte da membri dello staff palestinese di MSF e i loro familiari, tra cui 65 bambini. Il convoglio ha lasciato i locali di MSF (guesthouse, ufficio e clinica situati vicino all’ospedale Al Shifa) in direzione del sud di Gaza per raggiungere un luogo più sicuro. Dall’11 novembre queste persone erano intrappolate a causa dei combattimenti e da allora MSF ha ripetutamente chiesto una loro evacuazione in sicurezza”.

Duro il commento sull’accaduto Nabil Abu Rudeineh, portavoce del presidente dell’Autorità Nazionale Palestinese Abu Mazen, che in una intervista a La Stampa ha detto: “Nei confronti del popolo palestinese è in atto un genocidio. Gli Usa non capiscono che, se continuano a sostenere ciecamente Israele, sarà la guerra totale in Medio Oriente, e ci siamo vicini”.

Il portavoce a aggiunto: “Chiediamo, prima di tutto, il cessate il fuoco. È ancora troppo presto per parlare di qualsiasi altra cosa. Stop ai bombardamenti, poi medicine e cibo alla gente. Gli americani parlano e gli israeliani continuano a non sentire. Gli europei, anche l’Italia con la premier Meloni che ha incontrato Mr. Abu Mazen, dovrebbero far pressione su Israele e Washington”, ha concluso Abu Rudeineh.