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Risoluzione contratto Girgenti Acque: ecco la diffida dell’avv. Mazzarella con tutte le contestazioni


Le polemiche sulle presunte inadempienze a Girgenti Acque, relativamente al servizio idrico integrato, sono sintetizzate nelle 13 pagine della diffida firmata dal presidente dell’Ati Vincenzo Lotà e dal vice Emilio Messana, e notificate al gestore a metà maggio, dall’avvocato Giuseppe Mazzarella.

Nel documento, divenuto pubblico solo ieri, sono concentrati tutte le contestazioni che gli utenti hanno da anni, tramite lettere, diffide e querele presentato al gestore. Al quadro probatorio mancano le segnalazioni fatte dai Comuni e questo nonostante la società d’Ambito avesse espressamente chiesto a tutte le amministrazioni di fornire fatti documentati ed accertati delle singole inadempienze, ma pare che solo il sindaco di Sciacca Francesca Valenti, – che ha confermato la circostanza alla nostra redazione – ha recepito la richiesta, presentando un corposo faldone, contenente tutte le presunte manchevolezze del gestore raccolte nella città termale.

Ma vediamo in cosa consistono le contestazioni notificate a Girgenti Acque, che potrebbero portare alla risoluzione immediata del contratto, ovviamente se venissero ritenute fondate dai giudici.

  1. La società originaria è stata mutata con la messa ai margini di soci della compagine, in primis l’Aipa, ma senza che si siano consumati i passaggi previsti dalle leggi in materia.
  2. Un lungo elenco delle “ripetute interruzioni del servizio di acquedotto”, proverebbero “l’inadeguatezza della rete e delle attività manutenzione poste in essere” ed anche i problemi di potabilità e le questioni connesse alla depurazione.
  3. Altro punto cruciale gli impianti posti sotto sequestro. Nel caso specifico si evidenzia che questi, in larga parte scarichino un liquido batteriologicamente non conforme ai parametri di legge. Inoltre l’Ati rimarca come i dati dei fanghi prodotti “non sarebbero compatibili con le stime riferibili al numero degli utenti”. Ovvero, se il depuratore produce pochi scarti di lavorazione è perché lavora meno del dovuto.
  4. Dulcis in fundo, la mancata realizzazione del servizio h24 per l’erogazione dell’acqua ai cittadini dei comuni consegnatari, la mancata realizzazione degli interventi di ammodernamento del sistema idrico e la mancata ricognizione, verifica e pianificazione degli scarichi industriali, cui si aggiungono problemi come l’“anomala e significativa presenza di aria che altera le risultanze dei contatori riguardo gli effettivi consumi dell’acqua”.

Secondo quanto descritto nella diffida, queste inadempienze non avrebbero giustificazione e la mancata consegna di reti, impianti e fonti da parte dei comuni “ribelli”, sarebbe solo un alibi dietro il quale il gestore tenta di nascondersi. Anzi, si sottolinea che questi sindaci, in considerazione delle inadempineze e disagi contestati, hanno fatto bene a non rispettare la consegna, evitando problemi sull’igiene pubblica e sull’ordine pubblico, oltre che disagi ai propri cittadini.

Questo il contenuto della notifica ed ora Girgenti Acque, avrà a disposizione dai 15 ai 90 giorni di tempo per replicare alle contestazioni, decorsi i quali, senza che “tutti” i punti contestati abbiano trovato una soluzione delle problematiche esposte, il contratto s’intenderà senz’altro risolto. Questo almeno è l’auspicio dell’avv. Mazzarella e dei cittadini, ma che il gestore idrico possa accettare passivamente questa fine, appare quantomeno “difficilina”.