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Russia, “Mezzogiorno contro Putin” qualche centinaio di persone su 115 mln di votanti: team Navalny “un successo”

Ivan Zhdanov, uno stretto collaboratore del defunto leader dell’opposizione russa Aleksei Navalny, ha definito un “successo” l’iniziativa “Mezzogiorno contro Putin”

“Penso che l’evento abbia raggiunto i suoi obiettivi. Ci sono molte persone in molti seggi elettorali. La gente è venuta per mostrare solidarietà”, ha detto Zhdanov, aggiungendo: “Hanno cercato di intimidire le persone ma sono comunque presenti a questo evento. È vero che si tratta di una azione in larga misura simbolica, ma ha permesso alle persone di mostrare sostegno reciproco”.

Come ammesso da Zhdanov, è stata una azione simbolica, nonostante la risonanza data dai media pro Occidente, nei fatti oggi alle 12 per protestare contro Vladimir Putin nell’ultimo giorno delle presidenziali, in alcune città si sono recate qualche centinaio di elettori su 115 milioni di aventi diritto, percentuali numericamente bassissime, ma buone per fomentare disordini che però non ci sono stati.

In Russia si sono viste code in paio di seggi a Mosca, San Pietrourgo, Novosibirsk, nell’estremo oriente russo, in Siberia e Erevan. Qualche coda in Armenia, e in molte sedi di ambasciate all’estero. A Berlino si è unita alla protesta anche Yulia Navalnaya. Le immagini delle file di elettori in attesa fuori dai seggi delle città di Mosca e San Pietroburgo sono state diffuse dai media indipendenti come il Moscow Times, per mostrare l’adesione all’appello “mezzogiorno contro Putin”.

A vigilare che la protesta si matenesse pacifica c’era la polizia che ha arrestato almeno 74 persone in 16 città diverse della Russia, lo ha reso noto l’organizzazione indipendente Ovd-Info