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Russia, Morto in prigione Alexey Navalny. NATO punta il dito, Mosca: “Occidente accusa senza prove”

La portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova: “L’Occidente ha conclusioni già pronte e i Paesi Nato si rivelano per quello che sono” e aggiunge che “nessun esame forense è stato ancora condotto”

Il blogger russo Alexey Navalny, noto oppositore del Cremlino filo-occidentale, è morto oggi mentre era detenuto nella colonia penale N. 3 nella regione autonoma di Yamalo-Nenetsa, nella penisola dello Yamal, ossia Russia siberiana. Navalny è morto all’età di 47 anni, a riferirlo il ramo regionale del Servizio Penitenziaro Federale russo (FSIN), secondo cui il prigioniero si sarebbe “sentito male dopo una passeggiata”, lo staff carcerario provvisto di medici e infermieri avrebbe cercato di rianimarlo, ma hanno fallito dovendone dichiarare il decesso.

Le cause della morte del blogger sono ancora in fase di accertamento. Stando a quando riferito dalle autorità penitenziarie russe Navalny non aveva denunciato problemi di salute in precedenza né erano state inoltrate richieste mediche da parte dei suoi parenti. Russia Today ha riferito che il blogger sarebbe morto a causa di una trombosi, ma non ci sono ancora referti ufficiali e la Tass non riporta la versione.

Perché Navalny era detenuto

Navalny era stato condannato due volte alla libertà vigilata con l’accusa di frode per il suo lavoro svolto con la società Yves Rocher. Dopo aver ripetutamente violato i termini della libertà vigilata, nel 2021, la pena sospesa del blogger è stata sostituita con il carcere. Nel marzo 2022, Navalny è stato anche giudicato colpevole di oltraggio alla corte e condannato nuovamente per frode nella raccolta di fondi per la campagna elettorale e con la reclusione nella severa colonia penale siberiana. Nell’agosto del 2023, infine, i giudici russi lo hanno anche giudicato colpevole di aver creato una “comunità estremista”.

Le reazioni

“Navalny è stato ucciso” e Putin dovrà “rendere conto dei suoi crimini”. Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, in conferenza stampa a Berlino, con una reazione che non suscita stupore. Di registro simile sembra l’atteggiamento dei leader della NATO, sponsor di Zelensky nella guerra d’Ucraina, con la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova che non ha esitato a commentare: “I leader dei paesi della NATO si sono esposti con la loro reazione istintiva alla morte di Navalny, facendo accuse dirette contro la Russia. Nessun esame forense è stato ancora condotto, ma l’Occidente ha già tratto conclusioni”. Mosca dunque considera strumentali le accuse dell’Occidente e non intende dar loro peso, per quanto possibile.

Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha riferito che la morte di Navalny è stata segnalata al presidente Vladimir Putin, ma di non conoscere la cause del decesso. Kira Yarmysh, la portavoce di Alexei Navalny, ha detto di non avere ancora notizie dirette sul decesso dell’oppositore e che l’avvocato del blogger si sta dirigendo in aereo verso la colonia penale siberiana per raccogliere maggiori informazioni.