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Salute & Benessere. Allarme Oms: l’obesità tra i bambini quadruplicata in 30 anni

L’obesità dal 1990 a livello mondiale è più che raddoppiata tra gli adulti ed è quadruplicata tra i bambini e gli adolescenti e rappresenta una vera e propria emergenza sanitaria

I numeri preoccupanti, sono stati diffusi dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e si riferiscono ad una recente ricerca pubblicata su Lancet, in occasione della giornata mondiale che si celebra il 4 marzo.

Per la Presidente della Società italiana di pediatria, Annamaria Staiano si tratta di un’emergenza sociale: “L’obesità è un modello precursore di malattie croniche, come diabete, malattie cardiovascolari etc, che il Servizio sanitario nazionale deve affrontare in epoche successive della vita. Occorre investire maggiormente sulla prevenzione, a cominciare dall’educazione sanitaria nelle scuole”.

“La scuola rappresenta un luogo insostituibile, – aggiunge Staiano – non solo per l’apprendimento di nozioni ma anche per un complessivo sviluppo psico-fisico dei bambini e dei ragazzi. Per questo motivo è anche il luogo ideale per mettere in atto, sul campo, la vera prevenzione. Insegnare ai bambini, sin dalle prime epoche della vita, quali solo le sane scelte alimentari, gli stili di vita salutari, i comportamenti che mettono a rischio la salute significa formare cittadini preparati sui temi della sanità pubblica e creare le condizioni per migliorare la salute delle future generazioni”, aggiunge la Presidente Sip. Sana alimentazione e attività fisica sono le strategie più utili per prevenire sovrappeso e obesità, ricorda la Sip.

Con oltre un miliardo di persone clinicamente obese (più di una su otto nel mondo) rappresenta la principale forma di malnutrizione, mentre il numero di persone considerate sottopeso è sceso al di sotto dei 550 milioni. Essere obesi o sottopeso sono forme di malnutrizione perché in entrambi i casi le persone non ricevono i giusti nutrienti, vitamine e tipi di calorie necessari per essere in salute. Gli esperti hanno avvertito che i bambini stanno pagando il prezzo dell’inazione da parte dei leader globali, con 159 milioni di obesi sotto i 18 anni. Per quanto riguarda le donne, invece, la percentuale di obese è raddoppiata dal 1990, arrivando a quasi una su cinque, ed è addirittura triplicata tra gli uomini, arrivando a circa uno su sette.

“La dieta mediterranea -prosegue la presidente della Sip – può essere una valida alleata contro il rischio di obesità. È un modello alimentare ricco di alimenti di origine vegetale, caratterizzato dall’impiego di olio di oliva come principale fonte di grassi aggiunti e da un consumo moderato di pesce, uova pollame e prodotti caseari abbinato ad un ridotto consumo di carne rossa. Importante anche il tema della convivialità e della condivisione dei pasti in famiglia. Almeno una volta al giorno, il consiglio è mangiare tutti insieme, condividere il pasto con i propri figli. Non va dimenticato che molte buone abitudini in fatto di stili di vita si acquisiscono in ambiente domestico”. L’acqua è un elemento altrettanto essenziale, mentre è meglio evitare bevande gassate zuccherate. Consumare la prima colazione aiuta a contrastare l’obesità, così come evitare merende troppo abbondanti.
Ridurre la sedentarietà: la piramide dell’attività fisica e motoria

La Sip ha realizzato una piramide dell’attività fisica e motoria, per aiutare le famiglie a promuovere stili di vita salutari. Alla base della piramide sono indicate le attività da svolgere quotidianamente, man mano che si sale verso i gradini più alti della piramide si incontrano le attività da svolgere con minore frequenza. I bambini dovrebbero andare a scuola a piedi tutti i giorni, fare attività fisica e giochi all’aria aperta almeno 4-5 giorni alla settimana, di cui 3 o 4 volte in maniera organizzata, possibilmente con gioco di squadra. E per i genitori è importante ricordare che, secondo le raccomandazioni dell’Oms, per mantenere un ottimale status di salute è opportuno incoraggiare un’attività fisica giornaliera di intensità moderata-vigorosa per almeno 60 minuti in tutti i soggetti di età compresa tra 3 e 17 anni.