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Scia di malore improvvisi a poche ore di distanza: muoiono in quattro, il più giovane aveva 17 anni

Continuano in modo inspiegabile i decessi per malori improvvisi e pare che siano in aumento. La gente chiede spiegazioni, ma al momento da parte delle autorità competenti non ci sono comunicazioni in merito

Davide Piavento muore a soli 17 anni per un malore improvviso. Disposta l’autopsia per chiarire le cause del decesso

Il giovane è deceduto domenica 19 febbraio nella sua abitazione a Treviso, a causa di un malore improvviso, probabilmente un infarto fulminate. Davide Piavento frequentava l’istituto tecnico industriale e scientifico Max Planck di Lancenigo di Villorba, in provincia di Trviso. La famiglia del 17enne ha chiesto maggiori accertamenti per chiarire le cause di un decesso improvviso in un giovanissimo senza problemi di salute noti, che saranno affidati ad un esame autoptico. Cordoglio è stato espresso dal dirigente scolastico Emanuela Pol a nome dell’istituto: “La Dirigente Scolastica, i docenti e il personale ATA si stringono alla famiglia e a tutti i compagni di classe per la tragica scomparsa di Davide Piavento. Ciao Davide, riposa in pace”.

Un malore improvviso ha stroncato la vita di Alberto Chatail ad appena 25 anni rugbista di Silea in provincia di Treviso. Si sarebbe laureato a breve

Alberto Chatail, appassionato di rugby, giocava nella prima squadra del Silea Rugby e allenava la squadra degli under 11. il giovane è deceduto nella notte tra il 23 e il 24 febbraio, dopo aver accusato un improvviso malore nella sua casa trevigiana. Il suo corpo ormai senza vita è stato trovato la mattina del24 febbraio. Alberto era uno studente universitario di Ca’ Foscari a Venezia nella facoltà di Lingue e mediazioni culturali e stava preparando la tesi per la laurea triennale, inoltre lavorava come magazziniere e come allenatore per i piccoli rugbisti, in attesa della discussione. Il prossimo 19 maggio avrebbe compiuto 26 anni.

Sergio Aiello di 51 anni è stato colto da un malore improvviso in casa ed ha chiamato il 118 ma non la sua casa era sena il citofono e i soccorritori sono andati e l’uomo è deceduto

Quella di Sergio Aiello è una vicenda che ha dell’incredibile. il 51enne, separato e padre di un figlio, era da solo nella sua casa di Castellammare di Stabia (Napoli), quando mercoledì sera viene colto da malore improvviso. L’uomo chiama il 118 denunciando difficoltà respiratorie e chiedendo di essere trasferito in ospedale. Ma al loro arrivo in via Rispoli, una ventina di minuti dopo la chiamata, i soccorritori fanno fatica a trovare l’appartamento dell’uomo, sembra per l’assenza di un citofono, al punto che i sanitari avrebbero provato a chiamare ad alta voce il nome di Aiello, senza ricevere risposte e senza che nessuno abbia fornito loro indicazioni precise sull’appartamento dove viveva l’uomo.

A questo punto – sempre stando alla ricostruzione fornita dai familiari della vittima – medici e infermieri sarebbero tornati alla centrale operativa segnalando il mancato intervento. Il giorno dopo è una delle due sorelle di Aiello, insospettita dal fatto che l’uomo non rispondeva alle sue telefonate, a fare la scoperta nell’appartamento del congiunto, trovando il corpo senza vita del cinquantunenne. È sempre la donna, nel controllare il display del cellulare, ad accorgersi come l’ultima chiamata fosse stata fatta proprio al 118.

I familiari hanno sporto denuncia alla procura di Torre Annunziata che ha sequestrato la salma che sarà sottoposta ad autopsia per stabilire le cause del decesso e chiarire se un eventuale pronto intervento dei sanitari avrebbe potuto scongiurare la tragedia. Nel fascicolo per ora non risultano iscritti indagati, anche se non è escluso che nelle prossime ore – come atto dovuto – possano essere inseriti alcuni degli operatori che materialmente hanno partecipato all’intervento poi conclusosi nel modo peggiore.

“Non mi sento bene” si è accasciato a terra ed è morto a 49 anni davanti ai colleghi. È morto così intorno alle 8.30 dello scorso 23 febbraio, Antonio Barberi, di Umbertide, dipendente dell’Ufficio manutenzioni e tutela stradale della Provincia di Perugia

 Il 49enne ha avuto solo il tempo di dire ai colleghi con un filo di voce che si stava sentendo male, poi si accasciato a terra, senza vita. Antonio Barberi, quella mattina stava lavorando lungo la vecchia Tiberina 3 bis all’altezza di Promano in un intervento tecnico alla colonnina dell’autovelox nel tratto di via Romana, quando è stato colto da un malore improvviso che non gli ha lasciato scampo. I primi a soccorrerlo sono stati i colleghi che hanno chiamato il 118, ma nonostante le lunghe e disperate manovre di rianimazione purtroppo non c’è stato nulla da fare.

Sul posto come da prassi sono arrivati anche i carabinieri e il medico legale incaricato dal pubblico ministero di turno che ha effettuato i primi accertamenti nel luogo dove è avvenuto il malore. Poi la salma di Antonio Barberi è stata trasferita all’ospedale di Città di Castello dove resta a disposizione dell’autorità giudiziaria.