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Sciacca, cani uccisi e tante fake news. Ecco la verità dei fatti: “25 cani morti, ed erano in un terreno privato e degradato”


Questa mattina si è svolta una conferenza dei servizi al Comune di Sciacca, alla presenza di diverse associazioni animaliste, volontari e i responsabili del servizio veterinario locale. Durante la conferenza, oltre che alle soluzione per affrontare l’emergenza, si è affrontato anche il “caso Sciacca” sui social, smentendo le fake news che girano sul web.

Come noi di Fatti&Avvenimenti abbiamo scritto più volte in questi giorni, Sciacca è diventata protagonista di diverse fake news sui social.

Per questo troviamo utile oggi fare un resoconto che ci è stato ufficializzato e certificato anche dagli organi competenti relativamente ai fatti accaduti dietro la strage di cani in località Muciare.

Il caos è partito lo scorso venerdì 16 febbraio, quando su segnalazione anonima fatta al Comando di Polizia Municipale, vengono ritrovati 15 carcasse di cani morti probabilmente per ingestione di sostanze tossiche. Il luogo dove sono state rinvenute le carcasse e le esche sospette è un’area privata, isolata, degradata e in stato di abbandono; i cani si trovavano lì poichè accuditi da una volontaria animalista. Per questo motivo, lo stesso giorno il sindaco ha disposto la collocazione di cartellonistica volta a segnalare nell’area interessata la presenza di esche e bocconi avvelenati. 

Oltre a questo è utile precisare che l’area interessata è attualmente sotto sequestro e vi è un’indagine in corso da parte della Procura della Repubblica di Sciacca per individuare gli autori del fatto criminale.

Il Comune di Sciacca ha già annunciato che si costituirà parte civile nella vicenda. Ad oggi, il numero ufficiale di cani probabilmente deceduti per avvelenamento è di 25, non 100 o 150 come si vocifera sul web. Per fortuna, sono stati salvati dal probabile avvelenamento anche 7 cani del branco. Inoltre, sono stati affidati a un’associazione di volontariato altri 10 cani del branco colpito.