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Sciacca. Conferenza fine anno, Valenti:”Quest’anno abbiamo fatto molto e la pista di pattinaggio è un successo”


Ieri mattina presso la Sala Blasco del Comune di Sciacca, si è svolta la consueta conferenza stampa di fine anno di Sindaco e Presidente del Consiglio

Le conferenze inizialmente dovevano essere due per separare il Presidente del Consiglio, carica almeno sulla carta super partes, da quella del Sindaco guida della maggioranza. Per motivi non comunicati, alla fine si è deciso di parlare a “Camere unificate”, con il disappunto delle opposizioni che, prendiamo atto, preferiscono rimuginare in privato che attaccare in pubblico.

Ha iniziato il presidente del Consiglio Pasquale Montalbano, con le solite frasi di rito, limitandosi al “compitino” istituzionale, poi la parola è passata al Sindaco Francesca Valenti, che ha parlato molto, ma limitandosi ad elencare e commentare punto per punto le dieci pagine di resoconto – riepilogo dell’attività dell’anno trascorso. Non sono mancati i ringraziamenti, elargiti senza limiti (a Natale siamo tutti più buoni), tant’è che è stata ringraziata anche l’opposizione e i detrattori, che per il sindaco “hanno reso l’anno meno monotono”.

Tutto nella norma insomma, ma in un paio di punti le affermazioni sono apparse quantomeno “ardite” e se il “quest’anno abbiamo fatto molto”, lo lasciamo al commento personale dei lettori, sul “successo” della pista di pattinaggio qualche parola va spesa.

La Valenti ha asserito che per pattinare bisogna fare la fila e che lei stessa una sera, per rientrare a casa, ha faticato per attraversare la strada data la folla riunitasi, poi ha bacchettato certa stampa, che ha definito l’affluenza alla pista un “flop”.

Noi di “Fatti e Avvenimenti” non rientriamo tra i bacchettati, non avendo espresso giudizi in tal senso, anche perché quando in occasione di passate manifestazioni abbiamo parlato di affluenza, lo abbiamo fatto con i numeri alla mano, in modo tale da non poter essere contestati. Inoltre, le considerazioni che non si riferiscono a dati certi, a secondo da chi espressi, possono essere di tenore opposto e tutto si riduce così ad un chiacchiericcio; tuttavia, poco importa se ci sia affluenza o meno, il problema infatti è del gestore e fa parte dei “rischi di impresa”, ammesso ve ne siano stati rischi d’impresa con la pista di pattinaggio saccense.

Gli appunti sulla pista di pattinaggio su “plastica”, dunque non di affluenza, ma “economici” e sopratutto “politici”.

Dare un contributo di 10mila euro ad una pista di 14 metri per 7, che noleggiata direttamente costa tra gli 8 e i 9mila euro – risulta da nostre fonti – , appare “non conveniente”, a cui poi si aggiunge il costo per accedervi dai 5 ai 7 euro, esattamente quanto quello di Belicittà a Castelvetrano e questo considerando anche che quella di Castelvetrano, è una “vera pista di pattinaggio con ghiaccio” e molto più grande, che ovviamente ha dei costi di gestione non di poco conto, per mantenere la temperatura atta a non fare sciogliere il ghiaccio, inoltre in quel caso la collettività di Castelvetrano non ha speso un euro.

Il quadro dunque sull’opportunità di montare questa pista non è quindi “oggettivamente” una scelta “saggia”. La colpa di questa scelta sembra cadere sull’assessore di “turno” al ramo Mario Tulone, ma potrebbe anche non essere così.

Pare infatti che un consigliere comunale, abbia “perorato con insistenza e convinzione” questa operazione tanto che alla fine il consiglio è stato seguito. Sia chiaro, che un consigliere faccia delle proposte, sta nelle dinamiche amministrative, ma nell’attuale maggioranza, risicata nei numeri, che solo nella seconda convocazione riesce a fare partire un consiglio Comunale, qualcosa che non torna potrebbe esserci.

L’impressione e speriamo di essere smentiti dal tempo, è che con questi numeri, qualsiasi consigliere di maggioranza, possa “chiedere con insistenza” qualcosa e il sindaco sarebbe costretto ad accontentarlo per mantenere i “risicati” numeri attuali, in cui anche una sola defezione sarebbe fatale.

Il nostro è ovviamente un ragionamento ipotetico, ma politicamente reale, che andrà verificato nei mesi a venire.