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Sciacca. Fabio Termine: “i rifiuti sono figli dell’inefficienza della Sea Bono e dell’ass. Mandracchia che non controlla”


Ormai sull’emergenza rifiuti a Sciacca è un tiro al bersaglio dell’opposizione all’assessore Mandracchia, anzi dopo le dichiarazioni del consigliere comunale Fabio Termine, a più Bersagli.

Dopo L’assessore Paolo Mandracchia, anche la Bono Sea, che gestisce il Piano Aro, entra a fare parte di questa speciale classifica. Termine, in un articolato video, spiega dettagliatamente la sua posizione nella quale punta il dito su Mandracchia, reo di non essere riuscito a mantenere quanto promesso da mesi e di non riuscire a controllare l’operato della Sea Bono, inadempiente verso il contratto firmato in novembre.

La colpa pricipale di Mandracchia – a meno di un miracolo – è di non riuscire a rispettare quanto promesso in tema di differenziata. L ‘obbiettivo infatti, era stato fissato al 67% da raggiungere entro il mese di maggio. Per arrivare a questo risultato c’erano alcune tappe che il gestore del servizio avrebbe dovuto già attuare, cosa che non ha fatto. Dal momento della firma innanzitutto, sarebbe dovuto iniziare un periodo di due mesi di “comunicazione” che sarebbe durato fino a febbraio, comunicazione ancora non iniziata, stessa cosa per la distribuzione dei kit per la differenziata, che pare sarà effettuata nella prossima settimana. Poi c’è il capitolo del compostaggio privato, con riduzione delle tariffe a chi l’avesse fatto, anch’esso rimasto solo un’incompiuta.

Tutti ritardi che non hanno prodotto un solo punto percentuale in più di differenziata, con la conseguenza che l’enorme mole di indifferenziata, non appena per qualunque motivo si bloccano le discariche, finisce per restare in “bella vista” nei cassonetti della città.

Il ragionamento di Termine, che si basa su un calcolo fatto con il diagramma di “Grantt”, in effetti ha una sua logica e difficilmente può essere contrabattuto dall’assessore Mandracchia, che dopo avere scaricato le colpe sulla Regione, ora li scarica sul gestore ed anche il sindaco Francesca Valenti tramite una dichiarazione resa ai media “ la Sea Bono ha un contratto da rispettare, continuando così le cose, potremmo arrivare alla sua risoluzione”, ammette che la colpa di quanto sta accadendo è del gestore, ma di fatto incolpando l’assessore che non riesce a controllarlo.

Quindi la soluzione sarebbe la risoluzione del contratto? Francamente appare come l’ultimo appiglio a cui aggrapparsi per cercare di calmare l’opinione pubblica. Di risoluzioni di contratti ne stiamo già aspettando uno da anni, quello con Girgenti Acque e metterne in cantiere un altro, appare un po’ troppo da fare “digerire” ai cittadini.