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Sciacca. Rifiuti, Mandracchia: “Sindaco Ponzio Pilato accusa tutti, ma chi è causa dei propri mali pianga sé stessa”


L’ex assessore, oggi Consigliere Comunale Paolo Mandracchia, sulla questione rifiuti, da lui gestita come assessore, si è ormai appropriato del noto detto “il tempo mi darà ragione” e in quest’ottica non perde occasione per infilare il coltello nelle piaga

“C’era una volta Ponzio Pilato”, inizia così la lunga ed esaustiva nota di Paolo Mandracchia, con la quale con dovizia di particolari e riferimenti alle leggi vigenti , mette a nudo le “pecche” della gestione Francesca Valenti sui rifiuti. L’ex assessore non le manda a dire, tanto che alla fine conclude con frase che da sola spiega l’attuale situazione in cui versa la città: “Chi è causa dei propri mali pianga sé stessa, sfortunatamente, in questo caso piange la Città”.

Di seguito la nota integrale

“In questi giorni abbiamo assistito al valzer delle responsabilità e modestamente aggiungerei anche il tango delle incompetenze.La nostra emergenza non è adeguatamente affrontata da nessuno” non può essere pronunciata da chi è deputata a dare risposte alla Città, eserciti il proprio ruolo e si ricordi di essere la SRR con una quota di partecipazione superiore al 30 %, di essere la Gis Impianti, avendo partecipato a determinare la Governance e di avere ascoltato suggeritori che l’hanno consigliata male; fortunatamente il tempo è galantuomo.

La Regione Sicilia ha emanato, prima che venisse diramata la Circolare del Ministero dell’Ambiente del 30 marzo 2020, tramite l’Ordinanza n. 1/Rif del 27 marzo 2020, misure volte alla gestione dei rifiuti a seguito dell’emergenza epidemiologica da virus Covid-19. In particolare, la Regione ha stabilito speciali modalità di raccolta e gestione dei rifiuti urbani e in seguito ha indicato le possibili deroghe alle autorizzazioni degli impianti, tra cui l’aumento del 20% della capacità annua e del 50% di quella istantanea dei quantitativi autorizzati per le operazioni D15 (deposito preliminare) e R13 (messa in riserva).

Oltre all’aumento delle percentuali di conferimento, nell’ordinanza del Presidente della Regione Siciliana sono contenute altre disposizioni: in particolare è stato stabilito, per far fronte alle criticità legate all’emergenza, che per gli impianti di compostaggio restino sospese le disposizioni tecniche regionali che abbiano introdotto parametri più restrittivi rispetto alle disposizioni normative nazionali.

La Regione ha provveduto anche allaccelerazione delle procedure amministrative al fine di migliorare e potenziare il sistema impiantistico presente nel territorio regionale. Pare che gli Enti competenti daranno la massima priorità, anche in deroga all’ordine cronologico delle istanze, ai procedimenti concernenti la realizzazione, il potenziamento, la riconversione e l’avvio di impianti pubblici per lo stoccaggio, trattamento, recupero, riciclaggio e smaltimento dei rifiuti, ritenuti strategici e necessari ai fini del superamento della crisi.

Per evitare di essere frainteso riporto uno stralcio con il testo dell’art. 5 dell’ordinanza 21 Rif. datata 27 marzo 2020, commi 1,2 e 3.

Articolo 5 (Misure straordinarie per la messa in sicurezza del sistema di gestione integrata dei rifiuti – Deroghe)

1. I dati relativi alla gestione dei rifiuti urbani indifferenziati oggetto del presente provvedimento raccolti nelle utenze di tipo A e A1 (Covid 19) avviati a smaltimento nella fase di emergenza non hanno rilievo ai fini del calcolo delle percentuali di raccolta differenziata previsti dalla vigente normativa.

2. Fatte salve diverse disposizioni delle autorità competenti, gli eventuali maggiori costi sostenuti per la gestione dei rifiuti di cui alle utenze di Tipo A e A1, in fase di emergenza, potranno non concorrere nella determinazione della TARI.

3.Al fine di consentire il regolare servizio comunale di raccolta dei rifiuti urbani e pertanto i regolari conferimenti dei rifiuti dei Comuni negli impianti di trattamento, di recupero, di riciclaggio e di smaltimento, sopperendo a ridotto funzionamento o fermo di alcuni impianti e/o sovraccarico di altri, attivando un meccanismo regionale di mutuo soccorso, per scongiurare emergenze igienico-sanitarie e di ordine pubblico, ove tecnicamente possibile, in deroga alle autorizzazioni vigenti degli impianti:

a. le capacità autorizzate possono essere aumentate, complessivamente entro il 20% di quella annua e, comunque, nel massimo del 40%, di quella giornaliera, nel rispetto dei codici EER autorizzati;

b. i quantitativi autorizzati per le operazioni D15 (deposito preliminare…) e R13 (messa in riserva…) – di cui all’all. B alla parte IV del D.Lgs. n. 152/2006 – possono essere aumentati, del 20% la capacità annua e del 50% quella istantanea.

La regione ha anche individuato un sito di stoccaggio del percolato disposto con il seguente articolo dell’ordinanza sopra indicata.

Articolo 6 (Disposizioni per garantire il funzionamento degli impianti di compostaggio – Conferimenti di percolati nell’impianto di depurazione della raffineria di Gela)

1. In deroga alla prescrizione n.61 della AIA di cui al DM n.236/2012, il gestore dell’impianto di depurazione “TAS – biologico industriale”, in Comune di Gela -Raffineria di Gela-, è autorizzato a ricevere ed effettuare le operazioni di trattamento dei rifiuti liquidi, codici CER 16.10.02 (soluzioni acquose di scarto, diverse da quelle di cui alla voce 16.10.01) e 19.07.03 (percolato di discarica diverso da quello di cui alla voce 19.07.02*) provenienti da impianti di recupero della frazione organica e da discariche site nel territorio siciliano nel limite massimo di 50 tonn/giorno.

2. Il ricevimento e il trattamento dei rifiuti di cui al comma 1, avverrà con le seguenti modalità: a. per i primi 15 giorni decorrenti dal primo conferimento, saranno accettati 25 m³/giorno; successivamente saranno accettati 50 m³/giorno.

Sono passati 133 giorni dall’emanazione dell’ordinanza del Presidente Musumeci, si sarebbe potuto evitare uno spettacolo indecoroso, il rischio igienico sanitario, l’aumento dei costi e di conseguenza della Tari 2020. Bisogna confrontarsi, ascoltare, leggere e applicare la norma, se a queste componenti fosse stata aggiunta un po’ di modestia avremmo anche potuto evitare il solito “j’accuse”.

Chi è causa dei propri mali pianga sé stessa, sfortunatamente, in questo caso piange la Città”.