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Ucraina, adesso è guerra. Putin: “L’Occidente vuole distruggerci, mobilitazione parziale”, 300mila riservisti richiamati

Putin sulle Tv russe: “E’ nostra tradizione storica e destino del nostro popolo fermare coloro che cercano il dominio mondiale”. “Nella sua aggressiva politica anti-russa, l’Occidente ha superato ogni limite”. “Oggi combattiamo non solo con l’Ucraina e l’esercito ucraino, ma con tutto l’Occidente”

Quello che si temeva si è verificato. Dopo 7 mesi di sanzioni e battaglie sul campo senza alcuna via diplomatica realmente percorsa, il Presidente russo Vladimir Putin – probabilmente fortemente forzato dalla situazione interna alla politica russa – ha annunciato, in un discorso alla nazione sulla Tv russa, un cambio di passo nel conflitto in Ucraina, dettato dalle minacce all’esistenza stessa del Paese poste dall’Occidente e la “natura inevitabile” dell’operazione militare speciale in Ucraina.

Per questo ha annunciato la “mobilitazione parziale” ed il richiamo di 300mila militari riservisti – ossia uomini che hanno già servito nell’esercito, con esperienza di combattimento e specializzazioni militari, per capire le proporzioni, l’Italia al 2019 disponeva di personale militare pari a circa 178.400 uomini -, la promessa che saranno usati “tutti i mezzi a nostra disposizione” e che coloro che stanno cercando di usare il ricatto nucleare contro la Russia scopriranno che “le carte in tavola possono essere rivoltate contro di loro” concludendo poi il discorso con un deciso: “non sto bluffando”.

Nel discorso Tv Putin ha spiegato che la linea del fronte di combattimento si estende ora per oltre 1.000 km in Ucraina mentre gli “attacchi terroristici con armi occidentali sono già in corso contro le aree di confine russe”. “La NATO sta conducendo ricognizioni in tutto il sud della Russia in tempo reale, utilizzando sistemi avanzati, aerei e navi, satelliti e droni strategici”. Anche il ricatto nucleare ha iniziato a essere utilizzato secondo il capo del Cremlino: “Ciò riguarda non solo i bombardamenti incoraggiati dall’Occidente della centrale nucleare di Zaporozhye, che potrebbero innescare un disastro nucleare, ma anche le dichiarazioni di rappresentanti dei principali paesi della NATO sulla possibilità e l’ammissibilità dell’uso di armi di distruzione di massa contro la Russia”.

Il Presidente russo spiega dunque il motivo del cambio di passo nel conflitto ucraino, addossandone completamente la colpa all’UE, agli USA ed alla NATO: “l’Occidente non era soddisfatto di una soluzione pacifica, motivo per cui, dopo aver raggiunto determinati compromessi, a Kiev è stato praticamente ordinato di far deragliare tutti gli accordi”, ha affermato.

Per Putin infatti quello che sta accadendo in Ucraina rientra nella strategia occidentale per tentare di disintegrare la Federazione Russa come fu per l’Unione Sovietica nel 1991 “con una serie di regioni e aree in guerra tra loro”. Il Presidente russo ha però affermato che “la Russia ha sempre fermato coloro che cercavano la supremazia mondiale e lo farà di nuovo adesso”.

Per questo la Russia adotterà misure urgenti per preservare la sua indipendenza:”Coloro che stanno tentando di ricattarci con armi nucleari devono essere consapevoli che le carte in tavola possono essere rivoltate contro di loro”.”I cittadini russi devono essere fiduciosi: l’integrità territoriale della nostra Patria, la nostra indipendenza e libertà saranno assicurate. Consentitemi di ribadirlo: questo sarà assicurato con tutti i nostri mezzi a disposizione”, facendo un non troppo velato riferimento all’arsenale nucleare.

La mobilitazione si è resa necessaria inoltre: “Dopo che l’attuale regime di Kiev ha pubblicamente respinto la soluzione pacifica del problema del Donbass e, per di più, ha annunciato le sue rivendicazioni sulle armi nucleari, è diventato assolutamente chiaro che una nuova offensiva su larga scala sul Donbass, come è avvenuto due volte in passato, era inevitabile. Dopo di che sarebbe seguito un attacco alla Crimea russa, alla Russia”.

“Le repubbliche del Donbass e le regioni ucraine liberate si sono rivolte alla Russia con la richiesta di sostenere i referendum e Mosca farà del suo meglio per garantire sicurezza e protezione ai residenti di quei territori per fare la loro scelta”. “Sosterremo la decisione sul loro futuro che prenderà la maggioranza dei residenti delle Repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk, delle regioni di Zaporozhye e Kherson”.

Putin ha quindi rivendicato la decisione dell’operazione militare preventiva, definendola “assolutamente necessaria e l’unica possibile“, affermando che lo scopo principale dell’operazione militare speciale era “la liberazione dell’intero territorio del Donbass” e che tale scopo è e rimane inamovibile.