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Ucraina. Ambasciatore Russo negli Usa: “Fornitura armi porta verso confronto militare diretto con USA”

Per l’ambasciatore Antonov la colpa di quanto sta succedendo in Ucraina è della Nato e del Presidente Ucraino Zelensky: “L’Ucraina è stata inondata di armi occidentali mentre il presidente Zelensky aveva annunciato i piani di Kiev per l’acquisizione di armi nucleari, che avrebbero minacciato non solo i paesi vicini, ma anche il mondo intero”

Da settimane se ne parla, ma questa volta l’avvertimento arriva da colui che Mosca ha posto come proprio inviato a Washington: il rischio di una guerra diretta tra Russia e Usa è sempre più concreto dal punto di vista russo, che sebbene stia dando prova di reggere alle sanzioni economiche occidentali – Le spedizioni di carbone che l’Europa non vuole saranno reindirizzate verso mercati alternativi. Il carbone è ancora una merce molto popolare”, ha annunciato ieri il portavoce del Cremlino Peskov – non è detto quanto ancora sopporterà il pressing militare della Nato che oltre ad inviare armi in Ucraina adesso minaccia anche di far entrare la Svezia e la Finlandia nel patto Atlantico.

Sono durissime infatti le affermazioni da parte dell‘ambasciatore russo negli USA Anatoly Antonov in un’intervista a Newsweek dove avverte: “Gli stati occidentali sono direttamente coinvolti negli eventi attuali in Ucraina mentre continuano a inviare armi e munizioni, incitando così a ulteriori spargimenti di sangue”.

“Avvertiamo che tali azioni sono pericolose e provocatorie in quanto sono dirette contro il nostro Stato”, ha sottolineato l’inviato. “Possono condurre gli Stati Uniti e la Federazione Russa sulla via del confronto militare diretto. Qualsiasi fornitura di armi e equipaggiamento militare dall’Occidente, effettuata da convogli di trasporto attraverso il territorio dell’Ucraina, è un obiettivo militare legittimo per le nostre forze armate”, Antonov ha aggiunto.

Ma dietro le parole di Antonov non c’è solo la crisi ucraina. Il Presidente Vladimir Putin e la tutta la Russia si sta ritrovando in un conflitto al confine occidentale irrorato di armi Nato, mentre altre due nazioni a confine rischiano di diventare improvvisamente da neutrali a nemiche – quindi con il rischio di schierare missili nucleari americani a pochi minuti di volo da Mosca – e con la Georgia dove la Nato continua a fare esercitazioni al fine di alzare la tensione.

Pare quasi che l’Europa – che diventerebbe evidentemente il primo campo di battaglia per motivi geografici in caso di conflitto – non abbia capito o faccia finta di non capire che un’ora segnata dal destino batte nel cielo. L’ora delle decisioni irrevocabili”, con la differenza che la Russia di Putin non è l’Italia di Mussolini, che è forse la prima potenza a livello di armamenti nucleari al mondo, che la seconda guerra mondiale l’ha vinta e che, nella storia, nessuno è mai riuscito a tentare di invaderla ed a sopravvivere per raccontarlo.

Del resto dall’altro lato della barricata, al fianco della Russia, c’è la Cina – secondo gli analisti, destinata a diventare entro pochissimi anni la prima potenza economica mondiale – che ogni giorno conferma la propria “amicizia solida come una roccia” con Mosca – che non solo mira ad inglobare nella propria sfera economica, ma soprattutto che vuole tenersi come alleata, considerandosi il secondo obiettivo degli USA dopo la Russia e di cui Taiwan è la “linea rossa” più evidente -, con tanto di ministro degli Esteri cinese Wang Yi che in una conversazione telefonica con il segretario di Stato francese per gli Affari europei Clement Beaune ieri, ha affermato: La causa principale della questione ucraina è uno squilibrio nel sistema di sicurezza europeo”. Per poi osservare ancora, anticipando addirittura Antonov oggi:“Non puoi chiedere un cessate il fuoco e, allo stesso tempo, continuare la consegna di una grande quantità di armi e munizioni, aumentando le ostilità”.