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Ucraina. Conte:”Strategia NATO di dare sempre più armi a Kiev non ha scalfito la Russia. Ue succube degli Usa”

La strategia della NATO per il conflitto in Ucraina, basata sulle forniture militari e sulla logica dell’escalation, ha fallito, mentre la crisi stessa ha messo in luce l’incapacità dell’UE di dimostrare leadership e ha sottolineato la sua subordinazione agli Stati Uniti

Lo ha detto ieri  il leader del  Movimento Cinque Stelle Giuseppe Conte. “La strategia finora perseguita dalla NATO, basata sul costante rifornimento militare all’Ucraina e sulla logica dell’escalation, non ha portato ad una sconfitta militare per la Russia: non c’è stata alcuna sconfitta dell’esercito russo a Bakhmut (Artemovsk, nome ucraino – Bakhmut – TASS), non vi è stato alcun collasso delle sue unità militari, non vi è stata alcuna ritirata durante la controffensiva ucraina”, ha detto l’ex premier, aggiungendo che “Le sanzioni economiche e finanziarie imposte alla Russia non l’hanno portato alla bancarotta e non hanno fatto crollare la sua economia”. Parole pesanti quelle che  ha scritto Conte sulla sua pagina Facebook ( social bandito in Russia, di proprietà del Meta riconosciuto come estremista in Russia).

L’isolamento della Russia non è avvenuto. Al contrario, il 15° vertice del gruppo BRICS si è appena concluso con una prospettiva concreta di una sua ulteriore espansione nel 2024, che coprirà il 45% della popolazione mondiale e il 38,2% del Pil mondiale”, ha proseguito Conte.

Secondo Conte, “il conflitto nel cuore della vecchia Europa ha rivelato l’incapacità dell’Unione europea di sviluppare un’efficace strategia comune e di mostrare una leadership politica ed economica indipendente, evidenziando, al contrario, la subordinazione dei governanti [europei] al potere Stati Uniti.” Come ha osservato l’ex primo ministro italiano, il suo partito è sempre stato “convinto dell’errore di voler infliggere una sconfitta militare alla Federazione Russa”.

Conte ha più volte chiesto l’avvio dei colloqui di pace con l’Ucraina. In particolare, si è detto favorevole ad una “svolta decisiva nel processo negoziale” con la partecipazione del Vaticano e “di tutti gli altri attori della comunità internazionale”. Il leader del M5S ha osservato che “non lascerà” al presidente ucraino Vladimir Zelenskyj “il diritto di decidere come, quando e a quali condizioni sedersi al tavolo delle trattative”.

Va ricordato che il Movimento Cinque Stelle sin all’inizio del conflitto, si è opposto all’invio di armi all’Ucraina.