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Ucraina ridotta a macerie senza luce e acqua ma per Zelensky: “Siamo più forti di un anno fa, la Russia no”… Contento lui

“Siamo più forti di un anno fa, la Russia no. La guerra finirà presto, ma abbiamo bisogno dell’Italia”

È quanto ha detto il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, in una intervista rilasciata ai giornali italiani, alla vigilia dell’incontro con la premier Giorgia Meloni, alla quale chiederà altre armi – come i sistemi missilistici Samp-T – e soldi, oltre ai caccia. Le parole del leader ucraino servono a motivare i suoi uomini, ma si scontrano con la realtà, l’Ucraina dopo un anno di guerra è e in buona parte ridotta ad un cumulo di macerie, i russi hanno distrutto le infrastrutture elettriche, gli acquedotti, le fabbriche e molto altro – un danno economico che a gennaio 2023 veniva stimato in oltre 700 miliardi di dollari – si sono presi il sud del paese, dove la popolazione è russofona e a parte Odessa, tutti i porti sul Mar Nero. Eppure Zelensky parla ancora di vittoria, come disse il prof. Orsini: “non ha mai visto nessuno vincere così male e qualcuno perdere così bene”.

Il ragionamento Zelensky si basa sulNoi combattiamo per difendere le nostre case, abbiamo scelto l’Europa, Vogliamo difendere la democrazia e la nostra libertà”, belle parole, ma sul campo nonostante l’Occidente abbia mandato soldi, armi e munizioni in quantità industriale, i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Ed anche il riferimento alla democrazia ed alla libertà, bisognerebbe valutare bene se in questi valori rientra la recente legge sulla stampa in Ucraina, firmata da Zelensky e che sottopone tutta la stampa ucraina al controllo della censura di Stato del Consiglio nazionale per la sicurezza e la difesa.

Il presidente Ucraino ritiene che il dialogo con l’omologo russo Vladimir Putin sia inutile: “Sono arrivato alla conclusione – aggiunge nell’intervista – per cui non siamo in grado di cambiare l’atteggiamento russo. Se hanno deciso di isolarsi nel segno della ricostruzione del vecchio impero sovietico non possiamo farci nulla”. Altra sua convinzione smentita dai fatti, Zelensky continua a dire che la Russia è isolata, forse  pensando che il mondo sia circoscritto al solo Occidente, eppure da ucraino dovrebbe ben sapere e gli basterebbe guardare la cartina per capire che Cina e India da sole sono sufficienti a definire Mosca tutt’altro che isolata. E questo senza calcolare che all’interno dell’alleanza Nato, realisticamente, non tutti in caso di conflitto diretto entrerebbero in guerra contro la Russia. Il riferimento è a Ungheria, Croazia, Romania e Turchia, ma non solo ed è evidente.

Ma Zelensky insiste e conta molto sulla premier Giorgia Meloni, fiducioso che possa tenere compatto il governo, riferendosi evidentemente alle dichiarazioni di Silvio Berlusconi e alle note posizioni di Matteo Salvini: “Per noi è fondamentale non perdere il sostegno italiano e di nessun altro Paese, che abbiamo coltivato con grande sforzo contro l’intensa campagna di disinformazione del Cremlino”. Secondo Zelensky, infatti, il sentimento di molti italiani a favore di Putin è colpa della “la disinformazione”, un’affermazione probabilmente poco rispettosa per le capacità intellettive degli italiani che la pensano diversamente sulle responsabilità di Kiev.

Infine il presidente ucraino, parla delle ultime dichiarazioni del leader di Forza Italia Silvio Berlusconi e con sarcasmo dice che per convincerlo ad abbandonare Vladimir Putin, gli possa mandare qualcosa: “Ho sentito le dichiarazioni di Berlusconi. Non lo conosco personalmente, forse dovrei mandargli qualcosa… Non so, che cosa gli posso regalare? Vodka? Ho una buona vodka. Se una cassa di vodka è abbastanza per portare Berlusconi dalla nostra parte, allora risolveremo finalmente questo problema”. Volendo usare lo stesso sarcasmo, si potrebbe rispondere che il presidente di Forza Italia non è noto per amare gli alcolici, ma forse il Presidente ucraino potrebbe tentate di accaparrasi il Cav offrendogli “cene eleganti” a Kiev.