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Il “Vittorio Emanuele” di Catania non è un ospedale ma un “Ring”: pestati un medico un poliziotto e metronotte


La sanità in Sicilia non funziona, i pronto soccorso, ne sono la punta dell’iceberg e questo crea problemi ai pazienti, che poi degenerano in querele, ma ormai sempre più spesso in liti e pestaggi.

Casi di pestaggi ne abbiamo raccontato a bizeffe, l’ultimo è di ieri: “In questo pronto soccorso si aspetta troppo”, si lamentava un 46enne e poi botte da orbi a un poliziotto e un metronotte.

È accaduto nell’ospedale Vittorio Emanuele di Catania. I due “pestati” erano intervenuti per calmare il parente di una degente, andato in escandescenza a causa della lunga attesa della sua familiare, arrivata al pronto soccorso con un trauma alla mano e che era stata classificata con un “codice verde”.

L’uomo dopo un’attesa di diverse ore, aveva incominciato ad inveire contro gli operatori sanitari, e all’arrivo del metronotte di servizio e del poliziotto, ha reagito violentemente, aggredendo i due con calci e pugni, ferendoli gravemente. L’agente di polizia è stato giudicato guaribile in 7 giorni, mentre il metronotte in 12. L’aggressore poi è fuggito su uno scooter.

Gli agenti della squadra mobile però, lo hanno identificato subito e condotto in Questura, accusandolo di aggressione e resistenza a pubblico ufficiale.

Il pronto soccorso del Vittorio Emanuele, non è nuovo a casi simili ed eclatante è stato ciò che è successo all’inizio del 2017, quando di fatto, fu compiuto un vero e proprio “raid punitivo”. Sette persone pestarono un medico che si era rifiutato di fornire i dati su una paziente che aveva curato poco prima e che uno degli aggressori riteneva fosse la donna che gli aveva tamponato l’auto.

Il Vittorio Emanuele, comunque non è un caso isolato, casi simili, si registrano un po in tutta la Sicilia e sono casi deprecabili che condanniamo con fermezza, ma sarebbe ipocrita non ammettere, che il problema è causato, non sempre ma nella maggior parte dei casi, dalla pessima gestione dei pronto soccorso.