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Wall Street Journal: Scholz offrì l’intesa per evitare guerra con Russia, ma Zelensky disse no

A febbraio il Cancelliere tedesco propose all’Ucraina un accordo con la Russia che avrebbe previsto la neutralità dell’Ucraina come parte di un grande accordo di sicurezza e pace in Europa, ma Zelensky rifiutò il dialogo

Adesso anche i maggiori media americani mettono in dubbio la bontà del capo del governo ucraino. Il quotidiano statunitense Wall Street Journal ha pubblicato il racconto di una fonte riservata secondo cui il Cancelliere tedesco Scholz a febbraio, poco prima dell’inizio delle ostilità con la Russia, avrebbe proposto al Presidente ucraino Zelensky un accordo per evitare la guerra con Mosca. Peccato che Volodymyr Zelensky rifiutò categoricamente, chissà se avrebbe fatto lo stesso il personaggio da lui interpretato in “Servant of the people”, serie televisiva mandata in onda ieri sera da La7.

La proposta di pace

La proposta di Scholz, secondo il WSJ, è avvenuta lo scorso 19 febbraio, quando i grandi del mondo – e delle armi – erano tutti riuniti a Monaco di Baviera per l’annuale Conferenza sulla Sicurezza, una tre giorni a cui erano presenti 35 capi di Stato, 100 ministri e svariati “lobbisti e affaristi della difesa” – insomma, quelli che le armi le vendono. All’evento non era però presente la Russia, secondo cui la Conferenza era troppo “orientata” verso occidente

Scholz nello specifico aveva proposto a Zelensky di rinunciare all’adesione alla Nato e dichiarare la neutralità come parte di un più ampio accordo europeo di sicurezza tra l’Occidente e la Russia e che sarebbe stato siglato da Putin e Biden, che insieme avrebbero garantito la sicurezza dell’Ucraina.

Il ruolo di Scholz

Il Cancelliere tedesco Olaf Scholz non parlava di certo a caso. Dopo aver incontrato lo stesso presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky lunedì 14 febbraio, martedì 15 si recò a Mosca dal Presidente Vladimir Putin per tenere una lunga riunione.

Fondamentali le dichiarazioni di Scholz pochi giorni prima della staffetta Kiev-Mosca: “In Ucraina e in Russia, – disse il 12 febbraio – si tratterà di esplorare come possiamo garantire la pace in Europa. Stiamo vivendo una minaccia molto, molto seria per la pace in Europa”.

Ma non solo, il 7 febbraio, una settimana prima, il cancelliere tedesco aveva effettuato la sua prima visita ufficiale da Joe Biden alla Casa Bianca per un altro lungo incontro privato per parlare della situazione ucraina. Alla fine di quell’incontro lo stesso Biden dichiarò: “la Germania è un alleato affidabile, non abbiamo alcun dubbio a riguardo”, per poi assicurare che in caso di guerra ci sarebbe stata una risposta unica da parte della Nato.

Il secco No di Zelensky

Nella ricostruzione fatta dal Wsj, il presidente ucraino non ha accettato perché “non si poteva credere che Putin avrebbe tenuto fede a un accordo del genere” – peccato che l’accordo fosse con Biden e la Nato, non con Zelensky – e che “la maggior parte degli ucraini voleva far parte della Nato”.

La stessa fonte ha riferito inoltre al quotidiano newyorchese che a gennaio il capo della Cia, William Burns, viaggiò a Kiev per incontrare Zelensky. Al centro dell’incontro l’inizio delle ostilità, con tanto di piani di battaglia. Insomma, comunque la si veda, Zelensky scelse apertamente la guerra rispetto a una speranza di pace.