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Washington Post: Gli omicidi di Daria Dugina e di decine di funzionari russi sono opera dei servizi segreti ucraini

Gli omicidi in Russia di Daria Dugina, del blogger pro guerra Tatarsky e dell’ex comandante di sottomarino Stanislav Rzhitsky, oltre che di decine di funzionari russi e collaborazionisti nei territori occupati da Mosca, sono stati organizzati dai servizi d’intelligence ucraini dello Sbu e il Gur

Lo scrive in lungo articolo il Washington Post, citando fonti ucraine e occidentali, nel quale racconta anche la stretta collaborazione dei servizi ucraini con la Cia. Secondo il quotidiano statunitense, l’attentato in cui morì  Daria Dugina in realtà aveva come bersaglio il padre, l’ideologo ultranazionalista Alexander Dugin. L’esplosivo, spiega il Post, è stato portato in Russia nascosto all’interno della gabbietta di un gatto, a bordo di un’auto dove viaggiavano una donna ucraina e la figlia di 12 anni, eludendo i controlli alla frontiera.

Anche l’attentato all’ex comandante di un sottomarino russo. Stanislav Rzhitsky, ucciso mentre faceva jogging in un parco, fa parte di questi omicidi mirati, così come quello del blogger di guerra Tatarsky, morto nell’esplosione di una bomba in un bar e quello di un comandante ribelle ucciso da una donna che lo aveva accusato di stupro. Il direttore della Sbu, Vasyl Malyuk, su questi omicidi ha dichiarato al Post che “tutti gli obiettivi colpiti dalla SBU sono completamente legali”.

Secondo il giornale, i servizi ucraini si sono sviluppati e modernizzati enormemente dopo che la Russia nel 2014 ha annesso la Crimea. Tale sviluppo, riferiscono fonti Usa, è dovuto a una stretta partnership con la Cia che ha formato, addestrato ed equipaggiato gli agenti. Sono stati anche forniti sistemi avanzati di sorveglianza. Dal 2015 la Cia ha speso decine di milioni di dollari per trasformare i servizi ucraini. Tuttavia viene sottolineato che la scelta degli obiettivi è sempre stata decisa autonomamente dagli ucraini. Le operazioni di omicidi mirati hanno peraltro complicato la collaborazione con la Cia, preoccupata di apparire complice, e creato tensioni fra alcuni funzionari di Kiev e Washington. Nel caso delle operazioni contro il ponte di Crimea gli americani avevano espresso la loro preoccupazione.