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71enne trovata morta in casa in una pozza di sangue: fermato il vicino di casa, per gli investigatori l’assassino è lui


Una donna di 71 anni è stata trovata morta in casa, il corpo era riverso sul pavimento in un una pozza di sangue.

È successo in un appartamento di via Salvator Rosa, a Bagheria (Palermo). La vittima si chiamava Giuseppina Orobello. A scoprire il corpo senza vita è stata la figlia del convivente, che assiste il padre gravemente malato.

Come ogni mattina la donna, che ha le chiavi dell’appartamento, era andata a trovare il padre per aiutare la vittima a pulirlo e preparargli da mangiare, ma non appena ha aperto la porta, ha visto il corpo dell’anziana disteso a terra ed ha subito chiamato il 118 e i carabinieri.

Le indagini da subito si sono indirizzate sul vicino di casa, Toni Lanza di 36 anni con il quale Giuseppina Orobello, da mesi aveva rapporti tesi.

Secondo le prime indagini dei carabinieri, la donna ha aperto la porta al presunto assassino con il quale aveva avuto più di un attrito, ma nulla poteva fare presagire un epilogo così drammatico. Pare che nel corso della discussione l’uomo, abbia estratto un corpo contundente, forse un coltello ed ha colpito la donna alla testa provocandole una ferita molto profonda, che ha poi provocato la morte. L’arma del delitto non è stata ancora trovata.

L’omicidio si è consumato attorno alle 10 della mattinata di ieri, ma dagli indizi, dopo un’ora circa i militari avevano già individuato il possibile autore. Gli investigatori, coordinati dal sostituto procuratore di Termini Imerese Paolo Napolitano, per tutto il giorno, hanno ascoltato una serie di testimoni e i residenti della palazzina, i quali hanno riferito di screzi tra il vivono di casa e la vittima.

Così al termine di una lunga giornata, Toni Lanza è stato fermato con un provvedimento del pm Paolo Napolitano della procura di Termini Imerese. L’uomo che si trova in caserma, però non ha confessato.

Secondo gli investigatori, l’accumulo di piccole beghe di vicinato e le incomprensioni caratteriali, potrebbero avere scatenato la sua reazione. L’uomo fermato e interrogato in caserma, soffrirebbe di un ritardo psichico, ma non si tratterebbe di un soggetto violento, anzi, chi lo conosce bene, lo descrive come un uomo disponibile a sbrigare anche piccole commissioni in cambio di qualche spicciolo.

I militari della scientifica hanno lavorato per ore sulla scena del crimine per cercare le possibili tracce che possano inchiodare l’assassino.