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Sciacca, Carnevale. Piazza Duomo dai tappeti rossi alle “arrustute” (di Bilbao?), e la satira impazza


Emergono “succose”, è il caso di dirlo, novità dal Carnevale di Sciacca, peccato che si tratti di succhi grassi e fumi che probabilmente andranno ad abbruttire la facciata della storica Chiesa Madre della città (ex)termale

“Dai tappeti di Dolce & Gabbana agli stands con porchetta e stigghiole, noi saccensi siamo incredibili, passiamo dal tentativo del bello alla scadente volgarità che sarà presente in Piazza Don Minzoni, davanti la nostra Basilica”. A dirlo oggi non è un consigliere di opposizione, ma il consigliere di Italia Viva, convinto sostenitore della giunta Valenti, Giuseppe Ambrogio, che oggi sulla stampa contesta duramente l’utilizzo della Piazza Duomo come “Village del gusto” del Carnevale di Sciacca 2020, cosa che la esporrà ai fumi, odori e non solo delle varie pietanze che verranno fritte e arrostite sulla brace durante la festa.

La nuova lamentela di Ambrogio arriva dopo il suo intervento a gamba tesa sull’introduzione del ticket per i residenti. Insomma, evidetemente al consigliere sono tante le iniziative della Futuris che proprio non vanno giù. Eppure a permettere tutto ciò è stata proprio la giunta per la quale si è battutto anche in seno al gruppo dei cusumaniani di cui fa parte. 

“Non c’era modo migliore per offendere il patrimonio monumentale e la religiosità saccense, già m’immagino l’armoniosa facciata della Chiesa Madre incorniciata ed abbruttita dai fumi che si leveranno dai bracieri degli stands gastronomici. – tuona il consigliere – Non era bastata l’esperienza irrispettosa dei forni per pizza sulla Piazza Don Minzoni, prontamente spostati per lo scandalo che essi suscitarono, ma stavolta è veramente troppo, sottoporre la piazza ai miasmi dei grassi colati, agli appiccicaticci versamenti di bevande zuccherine ed allo spargimento di rifiuti fin sul sagrato della Basilica, questo no !! Il Carnevale di Sciacca dovrebbe essere quella festa che fa di vetrina della Sciacca colta ed accogliente, non l’esempio della volgarità e dell’offesa al decoro urbano”.

“Possibile che in occasioni come queste scadiamo nel provincialismo anzi che elevarci ed essere d’esempio per il rispetto del bene comune? Da consigliere comunale chiedo la riprogrammazione degli spazi da adibire alla somministrazione dei cibi, nel pieno ed adeguato rispetto dei monumenti e per ciò che essi rappresentano”.

Un ragionamento sicuramente giusto ed interessante quello di Ambrogio che però cozza non solo con la sua attività in difesa della giunta Valenti, ma con la stessa idea che la giunta Valenti e l’assessore di riferimento, Sino Caracappa, ha tanto sbandierato: dove sta la qualità in tutto ciò? E’ questo il modello internazionale, il modello “Bilbao”, il modello migliore che l’assessore aveva in mente? E se non era questo, perchè è stato redatto il bando e si è scelto di affidare tutto al privato?

Non per voler essere troppo sarcastici, ma quando Nanà – che ha giustamente il dente avvelenato – nella sua nuova canzone carnascialesca dall’eloquente titolo “Sino che c… fai?” canta: “Sino se non lo sai mancavi solo tu e vi manciastivu u carneva’…”, forse non ha tanto torto.