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Aeroporto di Trapani Birgi: “Senza low cost non c’è futuro, aiuto ad Alitalia farà più danni del Covid”


Grido d’allarme del presidente di Airgest, Salvatore Ombra: “Gli aiuti ad Alitalia contenuti nel decreto Rinascita del Governo Conte faranno più danni del Covid, facendo scappare le compagnie low cost. Il costo dei biglietti schizzerà alle stelle, riportando il trasporto aereo agli anni Ottanta”

Il Governo Conte non ne combina una giusta ed farne le spese saranno non solo aeroporti e albergatori, ma anche normali cittadini che vedranno i biglietti aerei schiazzare alle stelle.

L’aeroporto di Trapani Birgi riprenderà a volare dal prossimo 21 giugno, ma sarà difficile tornare alla normalità, e non solo per i piccoli scali ma per gli stessi passeggeri, se il governo nazionale non abbasserà la pressione politica e fiscale sulle compagnie aeree low cost”. Così oggi il presidente di Airgest, Salvatore Ombra, che lancia un nuovo appello di sensibilizzazione al governo nazionale guidato da Giuseppe Conte, nel comunicare la ripresa delle attività dell’aeroporto Vincenzo Florio di Trapani Birgi, dopo l’interruzione forzata, a causa dell’epidemia da Covid 19, dello scorso 16 marzo.

Per Ombra dunque, con il decreto rinascita il prezzo dei biglietti schizzerà alle stelle:A causa del decreto Rinascita – sottolinea il presidente di Airgest – il sistema aeroportuale italiano cambierà in peggio. Gli aiuti ad Alitalia faranno più danni del Covid, facendo scappare le compagnie low cost. Prima della fine del 2020, il costo dei biglietti schizzerà alle stelle, riportando il trasporto aereo agli anni Ottanta, con voli cari e introvabili da prenotare con largo anticipo, perché la compagnia di bandiera, non avrà la capacità e i mezzi per poter trasportare tutti i passeggeri”.

Per questo il presidente della società che gestisce lo scalo aeroportuale siciliano lancia un appello al governo nazionale e ad Assoaeroporti: “Auspico che gli organi nazionali, l’associazione di categoria Assoaerporti, gli altri aeroporti, che ho in parte sentito e ravvisano le mie stesse preoccupazioni, sapranno intervenire in maniera forte nei confronti del Governo, affinché modifiche questi provvedimenti che minano il trasporto aereo che, insieme alle associazioni degli albergatori, rappresenta il 18.36 per cento del PIL nazionale, cioè un quinto dell’economia di tutto il territorio”.