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Allerta in Israele per attacco dell’Iran entro 24-48 ore. Teheran: “Serve una punizione, a parti invertite gli Usa cosa farebbero?”

“Una difesa legittima, con lo scopo di punire l’aggressore è una necessità. Quando il regime israeliano viola completamente l’immunità degli individui e delle sedi diplomatiche andando contro al diritto internazionale e alla Convenzione di Vienna, la legittima difesa è una necessità”

 

 

Lo ha affermato il ministro degli Esteri Hossein Amirabdollahian durante una telefonata con l’omologa tedesca Annalena Baerbock, che ha ribadito, come riportato dall’agenzia di stampa iraniana Mehr. “Se un attacco missilistico simile fosse accaduto in una missione diplomatica nella zona di guerra dell’Ucraina, la reazione degli Stati Uniti e dell’Europa sarebbe stata la stessa?”, ha chiesto polemicamente Amirabdollahian alla ministra Baerbock.

Il Medio Oriente è una polveriera pronta ad esplode, con la Striscia di Gaza in macerie per l’operazione a tappeto di Israele che ormai dura da sei mesi e che ha causato oltre 32mila vittime tra i palestinesi ed ora per le azione israeliani senza regole, il rischio è che lo scenario di guerra si allarghi.  Secondo il Wall Street Journal, infatti, l’Iran nelle prossime 24-48 ore, in conseguenza all’attacco che ha ucciso diversi comandanti del Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica, tra cui due generali nell’ambasciata iraniana a Damasco si sta preparando a un attacco diretto a Tel Aviv. Il giornale statunitense cita alcune fonti, secondo le quali l’attacco colpirà il territorio di Israele. Fonti informate “dalla leadership iraniana”, spiega il quotidiano statunitense, confermano che mentre si discute dei piani di attacco, non è stata presa alcuna decisione definitiva.

Sempre secondo il rapporto del Wsj, in conseguenza dell’allerta, ai dipendenti del governo americano in Israele e alle loro famiglie è stato vietato viaggiare in aree al di fuori del centro di Israele, Gerusalemme e Beersheba, evitando il Nord e il Sud del Paese, fino a nuovo avviso.

Il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant, in una conversazione telefonica – la seconda in pochi giorni – con il capo del Pentagono Lloyd Austin ha detto che “Un attacco diretto dell’Iran comporterà una appropriata risposta da parte di Israele”. I due – secondo una nota ufficiale – hanno discusso della “preparazione ad un attacco iraniano contro lo Stato di Israele, che potrebbe portare ad un’escalation nella regione“. Austin,  si è  lamentato con Gallant del fatto che Washington non era stata informata dell’attacco aereo del primo aprile contro l’edificio del consolato iraniano a Damasco, ma ha assicurato che Israele può contare sul pieno appoggio americano.  Il Washington Post, citando funzionari statunitensi, spiega tra l’altro che la denuncia di Austin era basata sul fatto che l’attacco aumentava i rischi per le forze americane nella regione.