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Analisti militari ucraini ammettono: controffensiva come nel “Gioco dell’oca” un passo avanti e due indietro

Gli analisti militari ucraini ammettono che l’avanzata delle forze ucraine verso sud non produce gli effetti sperati e i russi ancorati nelle loro trincee respingono tutti gli attacchi

La controffensiva Kiev iniziata lo scorso 5 giugno per tentare riprendersi aree di terra nell’Ucraina orientale e meridionale annesse dalle forze russe non avanza. Sul campo si registra una specie di “gioco dell’oca”, le forze di Kiev che si concentrano sui villaggi nel sud-est per tentare di arrivare al Mar d’Azov e aree vicino alla città orientale di Bakhmut, avanzano di qualche centinaio di metri per ritornare indietro respinte dai militari di Mosca, che affermavano che le sue forze hanno respinto gli attacchi ucraini nella regione orientale di Donetsk.

Zelensky tenta di giustificare l’insuccesso: “La Russia fa il massimo sforzo per fermare la nostra avanzata” e una domanda sorge spontanea: pensava forse che i russi gli avrebbero aperto la strada mettendo a terra un bel tappeto rosso?

Il presidente ucraino, dunque ammette che la Russia ha dispiegato sul terreno tutte le risorse possibili per impedire alle forze ucraine di avanzare nell’est e nel sud del Paese e c’è riuscita. Anche il suo consigliere, Andriy Yermak, ha ammesso con i giornalisti che “la controffensiva non sta avanzando così velocemente”.

“Dobbiamo capire tutti molto chiaramente, il più chiaramente possibile, che le forze russe nelle nostre terre meridionali e orientali stanno facendo tutto il possibile per fermare i nostri soldati. E ogni mille metri che avanziamo, ogni successo di ogni brigata combattente merita la nostra gratitudine”, ha affermato il presidente ucraino su Telegram.