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Anche in Sicilia nasce il comitato di giuristi per il ‘NO al Referendum costituzionale


In attesa di ottobre, anche nell’isola, nasce il Comitato “Giuristi Siciliani per il NO al referendum costituzionale”.

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Costituito da docenti universitari, avvocati ed operatori del diritto, è coordinato dal Prof. Gaetano Armao che ha designato quali referenti per la Provincia di Siracusa gli avvocati Ezechia Paolo Reale, Massimo Milazzo, Emanuele Faraci, Giuseppe Gambuzza ed Elio Piscitello, con l’incarico di seguire la campagna referendaria.

Il comitato al momento, è intento a raccogliere adesioni da parte di quei giuristi che condividono le ragioni del NO al referendum confermativo e che intendono quindi, opporsi ad una revisione autoritaria della Carta fondamentale, offrendo la loro collaborazione .

Il Prof. Gaetano Armao, si è posto un obiettivo ambizioso, vuole infatti raggiungere il numero di mille giuristi siciliani, tra donne e uomini di diritto: “Intendiamo difendere la democrazia e la libertà contro una revisione costituzionale che, unita alla legge elettorale, rischia di compromettere gli equilibri democratici nel Paese – precisa Armao – . Ci opporremo, come giuristi e come cittadini, ad un tentativo confusionario di modifica della Costituzione, che rompe l’equilibrio dei poteri per accentrare nelle mani di pochi le decisioni. Una revisione costituzionale, che contestiamo sopratutto nel metodo, nata male e maturata peggio, che non da spazio al Mezzogiorno, all’insularità ed alla perequazione. Peraltro, la nuova composizione del Senato sottorappresenta la Sicilia, rispetto ad altre regioni più piccole, ledendo i diritti dei siciliani”.

L’ avvocato Ezechia Paolo Reale, aggiunge: “In occasione come queste, chi possiede il sapere tecnico ha il dovere civico di metterlo a disposizione della comunità nella quale vive, affinchè il voto che verrà espresso sulle regole democratiche che governeranno la vita delle generazioni presenti e future sia un voto non orientato da superficiali campagne di propaganda, ma informato e consapevole”

Anche in Sicilia, quindi la battaglia referendaria è solo all’inizio.