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Arrestato l’assassino che ha bruciato Cimino: pensava che fosse l’amante di sua moglie


È stato arrestato dopo meno 24 ore, l’assassino di Marcello Cimino. Si chiama Giuseppe Pecoraro, ed è un benzinaio di 45 anni, l’uomo che ha bruciato vivo il senza tetto in un centro di accoglienza in piazza Cappuccini a Palermo.

L’uomo dopo un interrogatorio, ha confessato ed ora è accusato di omicidio volontario. Il capo della squadra mobile Rodolfo Ruperti, che si è occupato delle indagini ha confermato che Pecoraro avrebbe ucciso Marcello Cimino. Il movente sarebbero motivi passionali: “Pensava che Cimino gli insidiasse la moglie – ha detto Ruperti -. Tra i due c’era stata una lite qualche giorno prima, nella piazza vicina alla Missione San Francesco dei Cappuccini dove è avvenuto il delitto”.

La vittima Marcello Cimino.

Gli investigatori, dopo avere visionato il filmato ed interrogato alcune persone, erano già sulle tracce Pecoraro, che è stato rintracciato per strada. L’uomo si era ripulito e  fatto la barba, ma alcune bruciature sulla mano e in altre parti del corpo, che cercava di nascondere, lo hanno tradito.

Incalzato dagli investigatori, che insistevano su come si fosse procurato le ustioni, l’assassino, prima ha provato a giustificarsi dicendo di essersi bruciato “con la macchinetta del caffè”, ma poi è crollato, confessando l’efferato delitto: “Si, sono sono stato io”.

Soddisfazione è stata espressa dal procuratore di Palermo, Francesco Lo Voi: “Voglio congratularmi con la polizia per l’ottimo lavoro fatto. In meno di 24 ore è stato trovato e fermato il responsabile di un omicidio efferato”.

L’inchiesta è stata coordinata dall’aggiunto Claudio Corselli e dai pm Maria Forti e Alfredo Gagliardi che, in contatto col procuratore, hanno seguito gli sviluppi dell’indagine per tutta la notte.

Cimino lascia due figlie e l’ex moglie. Per domani è prevista una fiaccolata in piazza Cappuccini organizzata dall’amministrazione comunale in ricordo di Marcello Cimino. Il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando ha già annunciato che il comune si costituirà parte civile nel processo contra l’assassino di Marcello Cimino