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Attacco terroristico islamico a Gerusalemme: 3 morti e diversi feriti – VIDEO

Solo stamattina Hamas aveva annunciato il prolungamento della tregua con Israele, da cui ora accusano “terrorisiti erano di Hamas”, ma dagli USA Blinken frena e parla di successo della tregua

Un attacco terroristico questa mattina a Gerusalemme è stato condotto da parte di due palestinesi che hanno aperto il fuoco su civili israeliani in attesa ad una fermata dell’autobus. Sul posto, sono intervenuti alcuni militari israeliani fuori servizio che hanno ucciso i terroristi. Le vittime israeliane contano almeno 6 feriti, di cui due gravi e tre morti: 2 due ragazze di 16 e 24 anni e un uomo di 73 anni, identificato nel rabbino Elimelech Waserman.

Fa riflettere il fatto che questa stessa mattina Hamas abbia annunciato il prolungamento della tregua con Israele fino a domani. Non è chiaro ancora se Israele interromperà la tregua dopo questo fatto di sangue. Da Israele arrivano infatti già accuse secondo cui erano operativi di Hamas – e già condannati per attività terroristiche – i due terroristi che stamane hanno aperto il fuoco uccidendo almeno due persone. Lo ha annunciato il servizio israeliano di sicurezza dello Shin Bet. Lo riporta Haaretz.

Secondo lo Shin Bet a commettere l’attentato sono stati i fratelli Murad e Ibrahim Namer, residenti a Gerusalemme Est, rispettivamente di 38 e 30 anni. I due sarebbero affiliati ad Hamas e avevano già scontato pene detentive per il coinvolgimento in attività terroristiche. Murad, in particolare, aveva scontato una pena dal 2010 al 2020. Nell’auto su cui viaggiavano sono stati trovati centinaia di proiettili.

Evidente che l’attentato di stamane rappresenti un vulnus ed un evidente tentativo di minare la tregua in corso, che però ha ricevuto l’ampio sostegno americano: dagli USA infatti il segretario di Stato Antony Blinken, si dice “rincuorato nel vedere un altro americano tra gli ostaggi rilasciati a Gaza”. “La pausa nei combattimenti”, scrive su X, “ha dimostrato successo nell’assicurare la libertà degli ostaggi e nella fornitura di aiuti umanitari a Gaza. Vogliamo che continui”.