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Bagarre al Senato: Meloni attacca l’opposizione su Mes, Patto di stabilità e Europa

Dopo lo scontro di due giorni fa alla Camera, ieri in Senato alla vigilia del Consiglio europeo, è bagarre, la premier attacca Giuseppe Conte sul Mes e tutta l’opposizione sulla trattativa sul Patto di stabilità, sul quale ha detto “non escludo alcuna scelta, neanche il veto”

Ieri i toni al Senato si sono alzati, ma l’apice è arrivato sul Mes, il fondo salva Stati che l’Italia non ha ancora ratificato e sul quale Salvini ha detto che “non serve all’Italia e agli italiani”. Il tema da giorni al centro del botta e risposta con il leader del M5S Giuseppe Conte, che Meloni martedì ha accusato di aver detto sì al Meccanismo di stabilità “con il favore delle tenebre”, solo dopo essersi dimesso da Palazzo Chigi.

La premier ieri ha tirato fuori dagli appunti una copia del fax che l’allora ministro degli Esteri del M5S, Luigi Di Maio, inviò al rappresentante italiano a Bruxelles “in cui lo autorizzava a siglare il Mes”, accusando Conte di averlo fatto “alla chetichella, quando l’esecutivo era in carica solo per gli affari correnti. Capisco la vostra difficoltà e il vostro imbarazzo, ma dalla storia non si esce”, aggiungendo “Altro che logica a pacchetto: Questo foglio dimostra la scarsa serietà di un governo che prima di fare gli scatoloni lasciava questo pacco al governo successivo”. La maggioranza a quel punto si è alzata in piedi in un’ovazione, mentre l’opposizone ha protestato in un turbinio di voci, tanto che i questori sono stati costretti ad intervenire per riportare la calma nell’emiciclo.

Giorgia Meloni però sulla questione ha fatto una figuraccia, la lettera infatti è datata 20 gennaio 2021, mentre le dimissioni di Conte sono arrivate il 26 gennaio. La firma sul Mes, però, come ha chiarito ieri il fact-checking di Pagella Politica, è stata effettivamente apposta dai rappresentanti in Ue il 27, a governo dimissionario, seppur dopo aver incassato in precedenza un voto favorevole del Parlamento.

Ma lo scontro sul Mes è stato solo l’antipasto, il piatto forte del dibattito è stato “servito” sulle nuove regole di bilancio imposte dall’Europa e per le quali Meloni ha minacciato il veto: “Non escludo nessuna scelta”, ha ribadito replicando all’intervento di Mario Monti: “Credo si debba fare una valutazione di ciò che è meglio per l’Italia, sapendo che se non si trova un accordo torniamo ai parametri precedenti. Farò tutto quello che posso. Siamo ancora lontani, ma non posso non esprimere soddisfazione per qualche passo avanti”.