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Biden preoccupato per possibile “shutdown” sul bilancio attacca i repubblicani che hanno detto “basta soldi a Kiev”

La legge di bilancio da sempre a Washington è terreno di scontro su cui alla fine si trova la convergenza, ma questa volta il rischio di una paralisi dei servizi governativi non è utopia a causa delle tensioni sugli aiuti a Kiev

Joe Biden accusa quelli che definisce “un piccolo gruppo di estremisti repubblicani” di provocare un impasse di bilancio a una settimana dalla sua chiusura, e chiede ai legislatori di porvi rimedio. In un discorso ad una cena di premiazione del Black Caucus del Congresso, il presidente americano ha detto che con il capo dei repubblicani alla Camera, Kevin McCarty, aveva già concordato i livelli di spesa pubblica, ma “ora un piccolo gruppo di repubblicani estremisti non vuole onorare l’accordo, quindi in America tutti potrebbero essere costretti a pagarne il prezzo”. A dire il vero solo due giorni fa, durante la visita negli Usa del presidente ucraino Zelensky, Kevin McCarty ha detto che almeno fino a tutto il 2023 non avrebbe consentito altri aiuti a Kiev.

Lo scontro in atto tra democratici e Repubblicani ha una deadline precisa, il 30 settembre, termine entro il quale si dovrà raggiungere un accordo sul disegno di legge di bilancio ed evitare la paralisi dei servizi governativi. “Il finanziamento del Governo è una delle responsabilità basilari del Congresso – ha detto Biden – è ora che i repubblicani inizino a fare il lavoro per cui gli americani li hanno eletti”.

Il presidente vuole che nella legge di bilancio siano inclusi i 24 miliardi di dollari di aiuti militari e umanitaria Kiev, ma una folta componente repubblicana alla Camera, in primis lo speaker Kevin McCarty, è intenzionata a non votarla. Il Congresso sul voto di bilancio registra uno stallo e le parti stanno trattando nella speranza di trovare una soluzione condivisa dell’ultimo minuto.