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BIT di Milano: La Sicilia “Regina delle mete turistiche italiane” presente con uno stand di grande impatto visivo ed emotivo

La Sicilia tra le vacanze più ambite al mondo “Regina delle mete turistiche italiane” torna alla BIT di Milano con uno stand di grande impatto visivo ed emotivo progettato dallo staff interno all’assessorato al Turismo della Regione. Hanno giocato nel 2023 un ruolo determinante i 15 milioni di arrivi con il ritorno della componente straniera

Lo stand A15 del padiglione 03 di FieraMilano è caratterizzato da grandi ledwall e superfici a specchio: un ampio marketplace messo a disposizione dei visitatori per partecipare ad appuntamenti, incontri ed eventi che daranno risalto alle attrattive di un territorio in costante evoluzione, ricco di stimoli, prodotti e meraviglie naturalistiche che da anni ne delineano il successo. 62 le postazioni di lavoro a disposizione, occupate da 31 tra agenzie e tour operator, 29 strutture ricettive e 2 ristorative.

Allo stand della Regione, per la prima volta saranno presenti sia l’Associazione dei Borghi più Belli di Italia in Sicilia, realtà che si occupa di tutelare, conservare, proteggere e promuovere il patrimonio artistico e culturale di 24 borghi appartenenti alle 9 provincie dell’isola, che la Strada Regionale delle Ceramiche Siciliane, ovvero le principali città della ceramica regionali, unite per divulgare e, al contempo, tutelare una delle arti locali più antiche, che si tramanda da generazione in generazione.

All’appuntamento fieristico milanese per la promozione turistica della Regione interverranno alla conferenza stampa di lunedì 5 febbraio ore 12:00 il presidente Renato Schifani e l’assessore al Turismo Elvira Amata,che comunicheranno gli importanti risultati, in termini di arrivi e pernottamenti, raggiunti nel 2023, ma, anche, i nuovi obiettivi che si pone la Regione Siciliana, volti ad incentivarne l’allungamento dell’alta stagione, motivando l’attenzione da parte di nuovi target, alla ricerca di stimoli alternativi al solo mare.

Per raggiungere questi obiettivi – l’assessore Amata suggerisce: “resta la diversificazione dell’offerta che passa attraverso l’implementazione del turismo delle radici – cui il 2024 sarà dedicato – l’attenzione alla sostenibilità, lo sviluppo del cineturismo, del turismo esperienziale, dello slow tourism, delle attività sportive e outdoor perché in questo senso la Sicilia è, per sua natura, destinazione eterogenea, complessa, incredibilmente ricca dal punto di vista culturale, artistico, enogastronomico, naturalistico, storico e archeologico”.

La Regione Sicilia quest’anno si presenta alla BIT con tutta la forza e la bellezza di un prodotto che è mare e terra, piccoli borghi e grandi città, che è set cinematografico (The White Loturs, I Florio, Taormina Film Festival) ma anche cultura ancestrale, terra a cui fare ritorno.

Il turismo delle radici per la Sicilia riveste, infatti, un ruolo cruciale ed ha un potenziale enorme, come sottolinea la stessa Amata: “Il turismo delle radici si fonda sul legame speciale tra gli italiani all’estero e i luoghi delle loro origini, ed offre l’occasione di tornare a visitare e vivere gli spazi, i paesi, i paesaggi dei propri antenati, riscoprendo legami intimi con la cultura e la storia della nostra Regione e su questo ci impegneremo per tutto il 2024”. In effetti, le potenzialità di questo segmento turistico sono straordinarie: basti pensare al suo bacino di riferimento, che ammonta a circa 60 milioni di persone e alla previsione di una spesa annua che si aggira intorno agli 8 miliardi di euro.

Per la verità da sempre la Sicilia ha esercitato un fascino potente sui visitatori di ogni Paese. In primis il suo immenso patrimonio culturale e artistico, frutto di una storia millenaria. Strumento fondamentale per l’ulteriore sviluppo e crescita l’allungamento della stagionalità abbracciato ormai da qualche anno, resta la cultura: la Sicilia accoglie nel suo territorio 7 siti Patrimonio Unesco: la Valle dei Templi, il Barocco della Val di Noto, l’Itinerario Arabo-Normanno di Palermo Monreale e Cefalù e le Isole Eolie.

“A questi non possiamo non aggiungere il patrimonio artistico e culturale che ci portano la rete dei Teatri e delle Fondazioni lirico-sinfoniche della nostra regione – dice l’assessore – i grandi eventi quali il TaoBuk di Taormina, giunto alla sua quattordicesima edizione, il Sicilia Jazz Festival, il Taormina Film Festival. Non solo, non possiamo non menzionare il grande valore de La Via dei Tesori e la rappresentazione drammaturgica dell’Inferno di Dante che si tiene da anni in estate alle Gole di Alcantara”. Poi la grande varietà di paesaggi, dalle sciare vulcaniche dell’Etna alle riserve naturali, passando per le coste frastagliate e le piccole isolette. E ancora, il mare cristallino, le sorgenti termali, il sole splendente quasi tutto l’anno.

Ma il vero punto di forza della Sicilia è l’unicità delle sue tradizioni e della sua cultura, così diverse dal resto d’Italia: dal dialetto siciliano alla passione per i carri infiorati e le sfilate storiche, dalla religiosità popolare ai riti paganici come quelli legati al culto di Sant’Agata. In ambito culturale, grande seguito ha avuto e sta avendo “Palermo Liberty. The Golden Age”, la bellissima mostra, che si protrarrà per tutto maggio 2024 a Palazzo Sant’Elia, dedicata all’arte, alla cultura e alla società della Palermo felicissima: un percorso espositivo di 500 opere dal 1897 al 1923 che racconta le mille sfaccettature e i tanti protagonisti di una stagione unica.

Alla Bit2024, infine, sarà anche annunciata la riapertura, dopo 30 anni, del Castello Arabo-Normanno di Taormina, noto come Castello di Monte Tauro o Castello Saraceno, costruzione imponente situata sulla roccia del Monte Tauro, ad un’altezza di 397 metri. Grazie a questa posizione elevata, è chiamato anche il Castello dei Quattro Panorami poiché dal suo interno è possibile ammirare a 365° un panorama che, dal versante ionico, si stende a nord fino allo Stretto di Messina e a sud fino alla vallata del fiume Alcantara e alle pendici dell’Etna.