Il polverone montato ad arte sulla strage di cani a Sciacca continua a far danni, addirittura un funzionario della Regione ha insultato su Facebook l’intero popolo di Sciacca e sul caso interviene ora l’on. Catanzaro chiedendo “la testa” del funzionario direttamente al governatore Musumeci.
“Non ci sono parole che possano descrivere l’amarezza suscitata dalle immagini dei 30 cani ritrovati senza vita a Sciacca. È una tristezza sincera e profonda che ci obbliga a riflettere e ad interrogarci sul grado di civiltà che noi, uomini, abbiamo raggiunto. La violenza deve essere osteggiata in ogni modo e con qualunque mezzo. Eppure lo sgomento e la tristezza non possono, non devono trascendere nella disinformazione e men che meno nella istigazione all’odio nei confronti di chi, con impegno e passione, vive e amministra i territori.”
“Le sconcertanti accuse, strumentali e ancor più gravi perché provenienti da un uomo delle istituzioni, ing. Cocina, mosse a mezzo Facebook nei confronti del popolo di Sciacca (accusato di inciviltà e ignoranza) e della sua amministrazione, rei a suo dire del carneficina di cani odierna, non possono restare senza risposta”, scrive oggi l’On. all’ARS del PD, Michele Catanzaro.
“Come può un uomo delle istituzioni pensare e scrivere parole così indegne? Come può un dirigente della Regione Siciliana, peraltro generalizzando tristemente, offendere quel popolo che, attraverso il pagamento delle tasse, gli assicura mensilmente lo stipendio? Come può un manager pubblico buttare in politica una faccenda così seria e drammatica puntando spudoratamente il dito verso gli amministratori locali? Pensi a lavorare per il bene dei siciliani invece di denigrarli ingiustamente sol perché un criminale, e dico uno, ha commesso una barbarie. Purtroppo, in ogni categoria ci sono delle pecore nere. Anche in quella dei direttori generali, possibilmente.
Non si può restare in silenzio perché, aldilà del tono sprezzante, provengono, appunto, da un uomo che è dentro le istituzioni. Gettare accuse infamanti di “inciviltà e ignoranza” nei confronti dei cittadini di Sciacca e della loro amministrazione ha solo lo scopo di istigare all’odio, tanto da arrivare a minacce di morte nei confronti della Sindaca e della sua famiglia, cavalcando un comprensibile sentimento di amarezza e rabbia. Ritengo che alla luce di quanto accaduto il Presidente della Regione Nello Musumeci debba al più presto sollevare l’ing. Cocina dall’incarico di Dirigente Generale del Dipartimento acque e rifiuti a lui assegnato appena qualche mese fa”.
Giornalista Direttore responsabile di Fatti&Avvenimenti. Nato a Partinico (PA), ma saccense. Ha sempre vissuto a Sciacca, dove fin da giovanissimo si è appassionato alla politica locale. Scrive da quando aveva 17 anni, scrive di tutto perché “così è giusto che sia”. Ha scritto principalmente per il giornale ControVoce di Sciacca e per il Fatti&Avvenimenti, ma suoi articoli sono apparsi anche sui quotidiani La Valle dei Templi.net, LinkSicilia (MeridioNews), La Voce di New York e tanti altri giornali agrigentini, regionali, nazionali ed internazionali. Da Gennaio 2017 è corrispondente italiano per la rivista francese Lumieres Internationales Magazine. Scrittore a tempo perso. E’ anche uno studente di Giurisprudenza. Coltiva da anni la passione della musica e del canto ed ha una sua band. Non chiedetegli cosa voglia fare da grande, perché non lo sa.