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Caos nel PD: Tesserati anche i morti, avviati i controlli ad Agrigento e Sciacca


Una notizia che ha semplicemente dell’incredibile, ma che per gli addetti ai lavori non è altro che l’ennesima apertura del vaso di Pandora: in tempi di tesseramenti si tesserano tutti, senza ritegno: parenti, conoscenti, amici e nemici, e se capita, pure i morti.

A riportarlo oggi è La Repubblica che in un articolo segnala come lo stesso Partito Democratico, ieri sera, abbia congelato le liste degli iscritti in quattro grossi centri della provincia: Agrigento, Sciacca, Canicattì e Ribera.

La commissione per il congresso e i garanti hanno avviato una immediata verifica che riguarderebbe almeno un migliaio di nominativi. Nelle liste, che riportano un numero di iscritti raddoppiato e a volte triplicato rispetto ai precedenti anni, figurano decine di nomi di tesserati con date di nascita, residenza sbagliati e dati personali errati.

A dare il polso della faccenda sono poi due nomi illustri che fanno porre fin troppi dubbi sulla buona fede della compilazione delle liste degli iscritti al PD. Il primo è quello del compianto On. comunista Santo Tortorici morto nel maggio scorso a 90 anni, più volte sindaco della città delle arance dove gli è stato reso l’estremo saluto nella chiesa Madre dopo il “picchetto d’onore” nella camera ardente allestita nella sala consiliare “Frenna”. Eppure, incredibile – o forse sarebbe meglio dire, ignobile – ma vero, Tortorici figura oggi negli elenchi nuovi di zecca degli iscritti del Pd: l’iscrizione al partito risalirebbe al 24 febbraio 2017.

Ma non solo, anche Alfonso Di Carlo, ex dirigente del PD passato di recente fra i bersaniani di DP appare tra i nuovi tesserati; insomma, si tesserano gli amici, ma anche i nemici.

Intanto nel PD è scontro su chi debba prendersi questa pesante responsabilità, almeno morale. A Ribera il segretario di circolo Nino Tornambè è sul piede di guerra ed ha già scritto una lettera ai vertici del partito spiegando che lui aveva spedito alla commissione provinciale una lista con 111 nomi, ma poi si è invece visto calare dall’alto un’”integrazione” che ha portano il numero degli iscritti a quota 360. Il renziano segretario provinciale Giuseppe Zambito,aveva però ricordato che la competenza in materia è della commissione per il congresso.

Adesso si attende di capire quali saranno gli scossoni saccensi a seguito di questa vicenda, che sicuramente non è un’ottima pubblicità in vista delle imminenti elezioni.