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Caro carburante: camionisti sospendono protesta ma restano in stato di agitazione in attesa delle risposte di Roma

Le associazioni degli autotrasportatori Assotir e Unatras sospendono la protesta contro il caro carburante in Sicilia, ma restano in stato di agitazione in attesa delle risposte alle loro richieste del governo di Roma


Dopo quattro giorni, che sono bastati a far capire quali danni questa protesta potrebbe provocare all’economia siciliana, le associazioni degli autotrasportatori Assotir e Unatras, revocano i presidi nei punti nevralgici e avviano un tavolo permanente alla Regione Siciliana con la partecipazione dei grandi e piccoli autotrasportatori e della committenza.

La decisione è stata presa in un incontro al PalaRegione di Catania, promosso dalla presidenza della Regione Siciliana e dall’assessorato ai Trasporti. Presenti le organizzazioni sindacali e i grandi gruppi della Grande distribuzione organizzata. I camionisti si sono impegnati a riprendere a consegnare le merci.

Ma attenzione è solo una tregua che Assotir definisce “di buon senso”, ma che senza risposte potrebbe portare ad una ripresa della protesta. “Ha prevalso il buonsenso. – Ha affermato Pino Bulla, vice presidente nazionale Assotir – La protesta dell’autotrasporto permane anche se i toni sono più pacati. Da un paio di ore i tir hanno ricominciato a circolare nelle strade e autostrade della Sicilia per far fronte alle esigenze e a una maggiore serenità, soprattutto oggi, di persone e utenti. La risposta del governo centrale è attesa e determinante”.

Sono gli stessi toni di Salvatore Bella di Unatras: “Lo stato di agitazione delle associazioni di categoria aderenti a Unatras rimane in attesa dell’esito della riunione in corso con il viceministro Bellanova. Al momento i nostri camion rimangono nei piazzali. Da indiscrezioni è trapelata una possibile apertura del Governo che dovrebbe provvedere a inserire un emendamento nel Decreto energia”.

Bella, che ha definito l’accordo“uno specchietto per le allodole” aggiunge: “I presidi irregolari perché non autorizzati, tra cui quello del casello di San Gregorio, si stanno sciogliendo in queste ore grazie all’intervento della Digos. L’accordo raggiunto oggi tra i produttori ortofrutticoli con alcuni autotrasportatori, al cui tavolo ha assistito un delegato del Governo regionale, è uno specchietto per le allodole: superata questa fase emergenziale saremo al punto di partenza tenuto conto anche dell’inizio della guerra in terra Ucraina che non consentirà al costo dell’energia e dei carburanti di abbassarsi”.

Al momento l’unica nota positiva è che da oggi negozi e distributori di carburante saranno riforniti, ma per quanto?