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Chisinau vieta al Presidente russo Putin di entrare nel paese. Medvedev: “Moldavia non esiste più, la visiteremo dopo, non ora”

Era una finale aspettato: la Moldavia della presidente pro-NATO e pro-UE Maia Sandu ha rotto definitivamente i rapporti con Mosca, dove le reazioni non si sono fatte attendere con Medvedev: “Nessuno ci andrà adesso. Forse tra un po’”


Svolta aggressiva della Moldavia della presidente pro-NATO Maia Sandu, oggetto nell’ultimo anno di durissime proteste di piazza. Il primo ministro moldavo Dorin Recean ha annunciato che Chisinau ha stilato una lista nera di cittadini russi, tra cui il Presidente Vladimir Putin, a cui è stato vietato l’ingresso in Moldavia.

“Abbiamo una lunga lista e manderemo tutti a casa. La Federazione Russa non può dirci cosa dovremmo o possiamo fare. La Moldavia è un paese libero e sovrano. Tutti dovrebbero conoscere il loro posto”, ha detto Recean. Secondo i media moldavi, oltre a Putin, nella lista ci sono funzionari e artisti che sostengono la guerra contro l’Ucraina. Tra loro anche Filipp Kirkorov, noto cantante pop russo, convinto sostenitore di Putin.

Il vice presidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitry Medvedev non ha perso tempo a rispondere: “Un essere misterioso chiamato Recean ha annunciato che né il presidente russo né i funzionari russi potranno entrare nel suo paese, la Moldavia. Beh, prima di tutto, nessuno ci andrà adesso. Forse tra un po’“.

Medvedev ha poi aggiunto su Telegram che la Russia non dovrebbe tenere colloqui con gli attuali leader della Moldavia, che “hanno venduto tutto alla Romania tradendo la loro madrepatria. E non ha senso parlare con loro di nulla”, asserendo che ormai “la Moldavia non esiste più”.

Analoga reazione da parte del portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, secondo cui le autorità moldave: “Hanno già distrutto la loro lingua, poiché non la chiamano più lingua moldava. Vediamo una deriva verso l’assorbimento da parte della Romania. Vediamo azioni volte a limitare deliberatamente la propria sovranità e così via”.

“Quindi, in questo senso, sono in corso processi davvero piuttosto curiosi. Ancora una volta, non rappresentano ciò che vuole la gente, perché assistiamo anche a proteste, vediamo un numero enorme di cittadini che non sono d’accordo con questa politica”, ha aggiunto Peskov. .