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Il comune mette una “pezza” e acquista stufe elettriche per le scuole, il Codacons presenta esposto per interruzione di pubblico servizio… piove sul bagnato


Dopo le proteste di tutte le opposizioni, sul malfunzionamento dei riscaldamenti nelle scuole di Sciacca, l’amministrazione comunale, ha tentato di metterci una pezza.

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Ieri infatti il Comune, su disposizione dell’assessore comunale alla pubblica istruzione Maria Antonietta Testone, aveva predisposto l’acquisto di quindici stufe elettriche ed oggi è stato deciso di acquistarne ulteriore dieci. Ovviamente non è una soluzione definitiva, ma come scritto sopra una “pezza”… calda.

Le stufe, infatti, non sono per tutti, ma assegnate ove si sono riscontrati i maggiori problemi, decisione peraltro contestabile, da parte dei docenti e dei genitori, perché il grado di “bisogno”, non può essere soggettivo. Ma a giustificare l’operato dell’amministrazione, c’è sempre la mancata approvazione del bilancio, che non consente di spendere nessuna somma, per cui ogni operazione al momento viene fatta, con la massima oculatezza.

Ma all’orizzonte, già abbastanza nebuloso della giunta Di Paola, arriva un’altra nuvola molto densa. Il Codacons regionale, infatti, ha seguito delle numerose proteste dell’opposizione politica, nonché degli insegnanti, degli studenti, coadiuvati dai genitori, ha deciso di presentare un esposto alla magistratura, con l’ipotesi del reato di interruzione di pubblico servizio.

Secondo Francesco Tanasi segretario nazionale dell’associazione di consumatori, infatti, si configura l’interruzione di un servizio pubblico qual è  l’istruzione.

Con tutto il rispetto per Francesco Tanasi, a noi sembra una presa di posizione eccessiva e dal sapore prettamente politico e propagandistico.