Redazione F e ALa questione non è nuova e non riguarda solo Agrigento, ma tutte le città sotto il “controllo” di Girgenti Acque. A denunciare la questione del pagamento della depurazione anche di chi non è allacciato, è oggi il consigliere comunale di Agrigento Angelo Vaccarello di Uniti per la città.
“Assurdo e inaudito” con queste parole esordisce sulla questione Vaccarello, che poi aggiunge: “Che l’acqua si paghi a peso d’oro è già un fatto grave, ma è ancora più grave che parecchie famiglie, le cui abitazioni non sono allacciate alla condotta fognaria, si vedano recapitare bollette con all’interno una voce di spesa legata proprio allo sversamento dei liquami”.
Il consigliere comunale del gruppo “Uniti per la Città” di Agrigento poi affonda il colpo: “Quanto accade è assurdo ed inaudito, non è possibile che Girgenti Acque rivendichi il pagamento per un servizio inesistente. Parliamo, tra l’altro, di somme consistenti, ovviamente non dovute dal momento che lo scarico non è collegato all’impianto pubblico. Faccio un appello all’amministrazione attiva, ma anche all’Ato Idrico – aggiunge Vaccarello – a volere porre urgentemente rimedio”.
Il grave fatto denunciato da Vaccarello, non è comunque la punta dell’Iceberg, abbiamo infatti ricevuto segnalazioni di condomini di Sciacca, in cui i residenti sono “impossibilitati a norma della legge ad allacciarsi”, in quanto il punto di allaccio della scarico più vicino alle abitazioni, è ad oltre 80 metri, mentre il regolamento prevede che per l’obbligo all’allaccio, il tombino deve essere ad una distanza inferiore ai 50 meri e nonostante questa palese impossibilità più volte e ripetutamente segnalata, la Girgenti Acque continua ad emettere fatture con il pagamento del canone di depurazione.
Vessazioni e non rispetto di leggi e regolamento, in un paese civile già da tempo, avrebbero comportato la rescissione del contratto, ma qui … siamo in provincia di Agrigento signori!
