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Corea del Nord, status di potenza nucleare entra in Costituzione: “Aumentare arsenale atomico, rischio guerra”

La Corea del Nord accelera lo sviluppo di armi nucleari per “garantire il diritto del Paese all’esistenza e allo sviluppo”. Secondo il leader Kim Jong Un questo è ciò che occorre fare per implementare capacità deterrenti di fronte alla minaccia di una guerra nucleare contro il Paese

L’Assemblea popolare suprema della Corea del Nord ha approvato una serie di emendamenti costituzionali che sanciscono lo status potenza nucleare del Paese. Lo ha riferito l’agenzia di stampa statale nordcoreana (KCNA).

“Secondo i progetti di emendamenti e integrazioni, in quanto Stato nucleare responsabile, la Corea del Nord cerca di accelerare lo sviluppo di armi nucleari per garantire il diritto del Paese all’esistenza e allo sviluppo, scoraggiare la guerra e mantenere la pace e la stabilità nella regione e nel mondo; La missione delle forze armate del Paese è quella di proteggere la sua sovranità e integrità territoriale, i diritti e gli interessi del suo popolo, così come il sistema socialista e le conquiste della rivoluzione”, ha affermato l’agenzia di stampa.

La politica di rafforzamento della forza nucleare della RPDC è stata resa permanente come legge fondamentale dello Stato, che nessuno può violare con nulla”, ha detto il leader Kim Jong Un, in una recente riunione. Inoltre Pyongyang potenzierà il suo arsenale nucleare e aumenterà significativamente la produzione di armi nucleari, ha affermato il leader nordcoreano rivolgendosi alla nona sessione dell’Assemblea popolare suprema: “È una priorità assoluta migliorare rapidamente la qualità e la quantità delle armi nucleari”, ha affermato, citato dalla Korea Central News Agency (KCNA).

Kim Jong Un ha anche sottolineato la necessità di “aumentare esponenzialmente la produzione di armi nucleari, diversificare le forze d’attacco nucleari e metterle in servizio di combattimento”. Secondo il leader nordcoreano, questo è ciò che occorre fare per implementare le capacità deterrenti di fronte alla minaccia di una guerra nucleare contro il Paese.