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D’Alia fuori dall’UDC: “Inebriante essere sospeso dal nulla”


Colpo di scena in verità non disatteso quello che si è consumato ieri nell’UDC.

gianpiero-dalia

Il segretario nazionale dell’Udc Lorenzo Cesa ha infatti, sospeso a “titolo cautelativo” dal partito il presidente dello stesso Udc Gianpiero D’Alia, ultimo grande leader siciliano di quello che fu il partito di Casini e dei centristi italiani.

A mandare su tutte le furie Cesa sarebbero state le dichiarazioni di D’Alia in cui avrebbe detto che:”l’Udc è morta, stiamo parlando del nulla…”; dichiarazioni che arrivano alla fine di diversi scontri poltici nella, ormai, piccola casa dei centristi e dopo che Lorenzo Cesa – circa un mese fa – aveva confermato l’illegittimità degli organi di partito eletti in Sicilia a cominciare dal segretario Adriano Frinchi con la nomina del commissario straordinario De Poli e l’ordine di far uscire l’UDC siciliano dal Governo Crocetta.

Dal canto suo D’Alia non è apparso per nulla sconvolto dalla notizia, dicendo addirittura che: “E abbastanza inebriante essere sospeso dal nulla”. Successivamente D’Alia, anche al fine di non lasciare alcuna ulteriore porta aperta, ha rassegnato anche volontariamente le proprie dimissioni dal partito.

Se possibile, ancora più pesante Frinchi che ha dichiarato alla stampa: “Non mi pare che Cesa abbia mai preso provvedimenti così pesanti nei confronti di cocainomani e condannati per reati gravi, lo fa invece per un politico per bene come D’Alia. Questo la dice lunga sui suoi parametri politici”.

D’Alia – e prevedibilmente i suoi – vanno fuori da un semi-inesistente UDC, che però per il parlamentare di Area Popolare non è necessariamente una ‘liberazione’: da fondatore dei ‘Centristi per il Si’, a questo punto non è difficile pensare che il suo futuro politico in vista delle prossime elezioni – come quello di tanti altri vecchi signori della politica – dipenderà quasi interamente dai risultati del Referendum Costituzionale di dicembre.