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Dipartimento militare Medicina Legale La Spezia accerta nesso tra vaccino e trombocitemia: 16enne sarà risarcito

“Reazione avversa grave potenzialmente innescata dalla procedura stessa anche se come fattore concausale in soggetto fino ad allora perfettamente sano”

A dirlo è il dipartimento militare di Medicina Legale di La Spezia, in relazione ad una “menomazione permanente dell’integrità psicofisica” riportata da un giovane sportivo di 16 anni residente a Pisa che riceverà un risarcimento per i danni da vaccinazione anti-Covid. Dunque un organo ufficiale ha accertato in modo definitivo la correlazione tra la somministrazione del vaccino e i gravi danni alla salute riportati dal giovane.

La notizia è stata resa nota ieri dall’associazione Codacons, che assiste legalmente il ragazzo, da sempre favorevole alla campagna vaccinale e ai vaccini ma che sin dalle prime vaccinazione ha avviato diverse iniziative legali affinché tutti i cittadini danneggiati dalle inaculazioni possano ottenere gli indennizzi cui hanno diritto in base alle legge 210/92.

In questo caso, infatti, la relazione tecnica del Dipartimento militare di medicina legale di La Spezia, ha riconosciuto il nesso causale tra la vaccinazione e la trombocitemia autoimmune riportata dal ragazzo a distanza di poche settimane dalla somministrazione di una dose di vaccino anti-Covid Moderna.

Chiare le motivazioni del Dipartimento: “la patologia riportata dal giovane è una reazione avversa grave potenzialmente innescata dalla procedura stessa anche se come fattore concausale in soggetto fino ad allora perfettamente sano e pertanto il danno è ascrivibile alla ottava categoria della tabella A allegata al Dpr 30 dicembre 1981 n 834″ per <Menomazione permanente dell’integrità psicofisica>”.

La vicenda che farà da apripista a situazioni simile è quella di un giovane “sportivo nato a Rieti nel 2006 ma residente da tempo a Pisa, e che ha sempre goduto di ottima salute, si sottoponeva a luglio 2021 alla somministrazione in unica dose del vaccino Moderna”. Come raccontato ad Adnkronos dal Codacons, il mese successivo si manifestavano i primi sintomi, con puntini rossi su braccia e gambe del ragazzo. A settembre la sintomatologia peggiorava, con un ematoma esteso sul braccio destro e sul collo, ‘bolle’ di sangue sul palato, sulla lingua e nelle guance interne. A questo punto il ragazzo si recava al pronto Soccorso di Pisa, dove veniva immediatamente ricoverato sulla base di un valore piastrinico nel sangue pari a 1000/mm3 (su un valore minimo di 150mila)”.

Fino al giorno 18 ottobre, – riferisce il Codacons – il giovane sportivo è rimasto ricoverato presso il reparto di Oncoematologia pediatrica dell’Aoup ‘Santa Chiara’ di Pisa. Dopo aver svolto gli accertamenti del caso, gli è stata diagnosticata una piastrinopenia autoimmune e i medici del reparto hanno segnalato all’Aifa il numero del lotto del vaccino effettuato, sospettando una correlazione tra la vaccinazione e l’insorgenza della patologia.

La situazione del ragazzo purtroppo non migliora e, nonostante le cure prestate, i valori sanitari rimangono fuori norma: così, a dicembre 2021 la famiglia si rivolge così al Reparto di Oncoematologia dell’Ospedale Pediatrico ‘Gaslini’ di Genova, dove vengono effettuate una serie di analisi immunologiche e genetiche che confermano la diagnosi di ‘Itp persistente’.

Le analisi mediche e la perizia del Dipartimento militare di medicina legale non solo hanno confermato quanto evidenziato dal consulente di parte del Codacons, il professor Carlo Rumi dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, ma danno il via libera in modo formale al risarcimento in favore del ragazzo -che sarà quantificato in separata sede- per danni da vaccinazione, sulla base delle disposizioni della legge 210/92.