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Due caccia italiani intercettano due aeri russi sul Mar Baltico che non avevano sconfinato: così si apre la strada all’incidente

Due aerei russi volavano in  uno spazio aereo internazionale ma hanno visto arrivare due caccia della Nato, fortunatamente non c’è stato l’incidente e l’allarme è rientrato

La situazione si può sintetizzare nella frase “sull’orlo di una crisi di nervi”. Il sistema di allerta ha segnalato due aeri russi in sconfinamento, che invece erano in uno spazio aereo internazionale e per due caccia italiani è scattato l’allarme. L’allerta sarebbe scattata per assenza di contatto da parte dei velivoli con le torri di controllo di gestione del traffico aereo.

Sue aerei russi, del modello IL 20, – secondo fonti della Difesa – intercettati in due distinti episodi dai caccia italiani sul Mar Baltico si trovavano a sorvolare uno spazio aereo internazionale al confine con l’area sotto il controllo della Nato, ma il sistema di allerta che ha portato allo ‘scramble’ è scattato per assenza di contatto da parte dei velivoli con le torri di controllo di gestione del traffico aereo.

Un errore può succedere, ma due volte in 24 ore è troppo e  i Caccia italiani in servizio nella base polacca di Malbork si sono alzati in volo ed hanno intercettato due velivoli spia russi che, secondo le fonti, non avevano ‘intenzioni ostili’. Il Centro di Comando e Controllo delle Operazioni aeree (CAOC) della NATO con sede ad Uedem (Germania) aveva lanciato l’allarme per intercettare nelle mattinate del 28 e di oggi, 29 marzo, un velivolo non identificato. Gli aerei dell’Aeronautica Militare italiana appartenenti alla TFA – che opera nell’ambito della missione Nato di Enhanced Air Policing – avevano proceduto a intercettare e identificare il velivolo, per poi rientrare presso la base di Malbork.

Tutto dunque è rientrato senza incidenti, ma i venti di guerra soffiano pericolosamente e tra un errore e un altro pensare che prima o poi qualcosa vada storto non è eccessivo.