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Erdogan: “Se l’Europa vuole tagliare fuori la Turchia, Ankara romperà con l’UE” e resta il veto alla Svezia nella NATO

Erdogan è lapidario, la Turchia potrebbe “allontanarsi dall’Unione europea in maniera definitiva”, spiegando: “Faremo la nostra valutazione di fronte a questi sviluppi. Dopo queste valutazioni, se necessario, potremo separarci dall’UE”

La Turchia può “rompere con l’UE”, soprattutto perchè la stessa Unione Europea si starebbe allontanando da Ankara. Lo ha affermato il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, commentando l’ultima relazione approvata il 13 settembre scorso dal Parlamento Ue, che frena sul processo di adesione della Turchia all’Unione giustificandosi con il rispetto dei diritti umani e dei principi democratici. Il documento afferma inoltre che il processo di adesione della Turchia all’UE non può riprendere nelle circostanze attuali, quindi l’Europa deve esplorare un “quadro parallelo e realistico” per i suoi legami con Ankara.

Una virata, quella europea, che al Sultano di Ankara non è per niente piaciuta: “L’Ue si sforza di tagliare fuori la Turchia ed è evidente. Noi faremo le nostre valutazioni e decideremo se prendere un’altra strada. Terremo la situazione sotto controllo e se sarà necessario potremo decidere di rompere le relazioni con l’Ue”, ha commentato lapidario Erdogan. All’inizio di questa settimana, il Ministero degli Esteri turco ha affermato che il rapporto del Parlamento europeo conteneva “accuse e pregiudizi infondati e dimostra un approccio superficiale e miope”. La Turchia è candidata all’entrata nell’UE da 24 anni, ma negli ultimi anni i negoziati di adesione si sono arenati perché da parte europea sono state pretese una serie di riforme in materia di diritti umani e soprattutto stato di diritto.

Ma la Turchia potrebbe presto diventare una spina nel fianco – più di quanto già non lo sia – non solo per l’Unione Europea, ma anche per la NATO. Mentre infatti Erdogan minacciava di rompere con l’Europa – con cui comunque dovrebbe essere alleata proprio per via della NATO -, ha anche ricordato che sul tavolo resta il problema dell’entrata della Svezia nella NATO, la cui richiesta il parlamento turco non ha ancora ratificato per via dell’appoggio svedese ai curdi del PKK. 

Mentre infatti nella stessa relazione del Parlamento Europeo si chiedeva apertamente ad Ankara di dare l’ok a Stoccolma, il Sultano ha tuonato proprio sulla Svezia e sugli alleati NATO: “La Svezia non ha rispettato gli impegni presi con la Turchia sulla lotta al terrorismo e quindi ciò che è necessario per entrare a far parte della NATO. L’Occidente continua a dire: Svezia, Svezia, Svezia. Finché il nostro Parlamento non prenderà una decisione, non possiamo dire sì o no. Prima di tutto, la Svezia deve adempiere al proprio dovere. Non basta fare la legge, è necessario attuarla. Se ai terroristi – riferendosi ai curdi del PKK/YPG – viene consentito di partecipare alle manifestazioni sotto la protezione della polizia, ciò dimostra il mancato rispetto da parte della Svezia dei doveri previsti dalla NATO”. Erdogan si riferisce all’ennesima manifestazione tenutasi a Stoccolma qualche giorno fa, in cui attivisti curdi hanno dato fuoco a un’immagine del presidente turco.

Una situazione di forte attrito dunque, dove Unione Europea e Nato si incrociano dando ragione a Mosca quando parla di “occidente collettivo” e dove la Turchia di Erdogan comincia a sentirsi apertamente pressata e insoddisfatta. Non un buon auspicio proprio alla vigilia dell’assemblea generale dell’Onu a New York, dove il presidente ucraino Zelensky tenterà – con enormi difficoltà – di allargare il fronte che appoggia Kiev ai Paesi del Sud globale che in buona parte sono però ottimi amici di Mosca.