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Una famiglia padre, madre e bimbo, nella loro casa sono stati prima narcotizzati e poi rapinati: fermati i rapinatori


Notte da incubo, per un’intera famiglia: una banda di malviventi è entrato nel loro appartamento al primo piano di una palazzina e li ha rapinati dopo averli narcotizzati.

È successo il 28 luglio scorso, in un appartamento di piazza Marina, nel centro storico di Palermo. I banditi, non hanno risparmiato nemmeno il figlio della coppia di liberi professionisti tedeschi, un bambino di due anni.

Secondo la ricostruzione degli inquirenti, i banditi si sono arrampicati lungo alcuni tubi di una palazzina ed appoggiandosi su una finestra con grate in ferro, hanno scavalcato la ringhiera di uno dei balconi dell’appartamento al primo piano, da dove sono entrati dalle finestre lasciate aperte a causa del caldo intenso. Padre, madre e il bambino non si sono accorti di nulla e tutta la famiglia, compreso il piccolo, è stata narcotizzata. La gang quindi ha avuto  il tempo di agire indisturbata, riuscendo a scappare con soldi e oggetti per ventimila euro.

La famiglia si è resa conto di quanto accaduto soltanto al risveglio, i tre si sono ritrovati storditi e sotto choc, ma dei rapinatori non vi era traccia, fuggiti con vari documenti e carte di credito, un computer portatile, 3 telefoni cellulari, una fotocamera ed altri oggetti.

Immediate sono partite le indagini. Gli agenti hanno analizzato i filmati acquisiti dalle telecamere interne condominiali e di altre presenti all’esterno dell’abitazione, che hanno permesso un primo identikit dei componenti del commando, formato da almeno sei persone, tra cui una giovane con un grosso tatuaggio sulla spalla. Nei pressi dell’edificio, inoltre, i poliziotti hanno trovato per terra due flaconi di farmaci, contenenti benzodiazepine, sostanza solitamente impiegata come anestetico generale per indurre sonnolenza o mantenere il sonno

Così nel giro di pochi giorni la polizia ha individuato una ragazza che corrispondeva a quella ripresa dalle telecamere e tramite i suoi contatti e le sue frequentazioni, gli investigatori hanno rintracciato i presunti complici.

Per il commando sono arrivate le manette, gli agenti della sezione Contrasto al Crimine Diffuso della squadra mobile, sono riusciti a risalire ai presunti autori del colpo fermando Antonino Di Fatta, pregiudicato palermitano di 19 anni, H.I., palermitano di 15 anni, B.M., marocchino di 14 ed hanno denunciato, per gli stessi fatti, D.B.S., palermitana di anni 24, F.F., di 15 e M.F., anche lui di 15 anni.

Di Fatta, ha ammesso le sue responsabilità e ha riferito di aver venduto gli smartphone al commerciante, Z.R., cinese di anni 30, che è stato, denunciato per il reato di ricettazione, visto che i cellulari rubati erano stati rivenduti nel suo negozio.