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Fitch declassa il rating della Francia per i “disordini civili”, ossia le proteste contro la riforma di Macron

L’agenzia di rating “avverte”, ma sarebbe meglio dire che ammonisce: la battaglia dei manifestanti e delle opposizioni di Macron per la riforma delle pensioni potrebbe “vanificare gli sforzi” per migliorare le finanze pubbliche di Parigi

L’agenzia di rating Fitch ha declassato il rating del credito sovrano della Francia ad “AA-“, “temendo” che l’agenda di riforme del presidente Emmanuel Macron potrebbe “bloccarsi” a causa delle durissime proteste di piazza e non solo da parte di lavoratori, parti sociali e opposizioni contro la riforma delle pensioni voluta dal presidente e che alza l’età della pensione da 62 a 64 anni.

L’agenzia ha sostanzialmente abbassato di una tacca il rating della seconda più grande economia dell’eurozona come “monito” a Macron a non lasciarsi bloccare dalle durissime proteste della maggioranza del popolo francese contro le sue riforme economiche. 

“Lo stallo politico e i movimenti sociali (a volte violenti) rappresentano un rischio per l’agenda di riforme di Macron e potrebbero creare pressioni per una politica fiscale più espansiva o un’inversione delle riforme precedenti“, ha scritto Fitch.

Il declassamento di Fitch è un duro colpo per Macron che solo poche settimane fa ha forzatamente introdotto la riforma delle pensioni, nonostante mesi di proteste di piazza e una dura resistenza in parlamento. Il punto è infatti che il partito del presidente non ha una maggioranza parlamentare e avrà sicuramente difficoltà a realizzare altre riforme, soprattutto quelle più dure.

Fitch ha poi anche affermato che l’uso da parte del governo dell’articolo 49.3 della Costituzione per approvare l’impopolare riforma delle pensioni senza un voto parlamentare potrebbe “rafforzare ulteriormente le forze radicali e anti-establishment” nella politica francese.