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Fonti Ue: si allontana l’ok ai negoziati per adesione di Kiev, in molti parlano “di negoziati di pace” con la Russia

I negoziati di adesione dell’Ucraina all’EU sul tavolo del prossimo Consiglio Europeo di dicembre sono “a rischio”: difficile che ci sia il via libera dei 27

Lo fa sapere un alto funzionario europeo, secondo il quale molto dei 27 Stati membri – stando ai primi sondaggi informali – hanno delle remore sul giudizio espresso dalla Commissione riguardo alle riforme “attuate al 90%” da Kiev e sul secondo rapporto previsto a marzo. “Alcuni leader si domandano quindi se allora non sia più opportuno aspettare”, precisa la fonte. Ma non è solo l’adesione ad essere messa in dubbio dai 27, ma “l’intera strategia” verso l’Ucraina, proprio quando si avvicina al secondo anniversario di guerra. Ovvero il “whatever it takes” sbandierato sinora.

L’Ungheria è la capofila di questa linea, ma non è la sola, praticamente tutti gli Stati neutrali, ora parlano apertamente della “necessità di negoziati di pace” con la Russia e questo perché “La svolta che alcuni si aspettavano con la controffensiva ucraina non si è materializzata mentre la Russia si è mossa verso un’economia di guerra, c’è dunque un dibattito in corso sul fatto che l’Europa abbia i mezzi per continuare a sostenere Kiev e vi sono dubbi anche sull’impegno degli Stati Uniti”, aggiunge il funzionario.

In pratica, al momento, non c’è accordo tra i 27 su nulla. In stallo le discussioni sulla modifica del budget Ue per dare 50 miliardi in aiuti macrofinanziari all’Ucraina, a cui l’Ungheria ha già detto che voterò contro, così come maggiori finanziamenti concessi attraverso lo European Peace Facility, strumento che potrebbe aver fatto il suo tempo. Il focus, ora, è molto di più sul “rafforzamento della capacità produttiva” dell’industria bellica europea. Il ragionamento, semmai, è di continuare con gli “aiuti bilaterali”.