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Georgia nel caos per legge contro agenti stranieri, con UE e USA pro-manifestanti: nuovo Euromaidan?

La presidente donna della Georgia, Salome Zurabishvili, da New York, ha addirittura sostenuto la protesta e gli scontri con la polizia: “Mi rivolgo a voi che rappresentate la Georgia libera”, riporta l’Ukrainska Pravda, “la Georgia che vede il suo futuro in Europa e non permetterà a nessuno di privarla di questo futuro”

Sembra una scena già vista, mancano solo i cecchini sui tetti. Caos in Georgia a causa della legge sugli “agenti stranieri”, approvata ieri in prima lettura. Il Parlamento georgiano adesso, dopo i durissimi scontri di piazza di ieri a Tbilisi, riprenderà il dibattito sulla legge solo tra “alcuni mesi”, quando avrà ottenuto il parere della Commissione di Venezia del Consiglio d’Europa, a cui ha inviato la normativa.

Sembrava una nuova Euromaidan: bombe molotov lanciate contro la polizia e slogan pro-Europa e NATO, con i manifestanti con bandiere certamente georgiane, ma anche degli USA e della UE. Come detto, scene già viste. I manifestanti sono arrivati addirittura a sfondare le barriere di ferro all’ingresso del parlamento (video sotto) e tentare di entrare nel cortile del palazzo.

Le dure manifestazioni erano però assai prevedibili: l’ambasciatore statunitense in Georgia aveva già avvertito che gli Stati Uniti non avrebbero permesso al Paese di deviare dal suo percorso euro-atlantico. Ed infatti da Bruxelles e Washington, dopo le proteste ed in loro supporto – proteste che hanno portato all’arresto di 66 manifestanti e dove 50 agenti di polizia sono rimasti feriti – sono già arrivate dichiarazioni di fuoco dall’Europa e dagli USA.

“Il parlamento georgiano ha adottato in prima lettura la nuova legge sulla trasparenza dell’influenza straniera. Si tratta di uno sviluppo molto negativo per la Georgia e la sua gente”, ha scritto l’Alto rappresentante Ue Josep Borrell in una nota, avvertendo inoltre che: “Questa legge è incompatibile con i valori e gli standard dell’Ue – prosegue Borrell – Va contro l’obiettivo dichiarato della Georgia di aderire all’Unione europea, sostenuto da un’ampia maggioranza di cittadini georgiani. La sua adozione definitiva potrebbe avere gravi ripercussioni sulle nostre relazioni”.

Da parte americana, il portavoce del Dipartimento di Stato USA Ned Price ha dichiarato alcuni giorni fa: “La nostra considerazione è stata semplice, e l’abbiamo espressa in pubblico, ma l’abbiamo trasmessa anche in privato. Chiunque voti a favore di questo progetto di legge sarebbe responsabile di mettere potenzialmente a repentaglio il futuro euro-atlantico della Georgia”. La dichiarazione integrale di Price è riportata anche dal sito dell’Ambasciata USA in Georgia.

Ad accodarsi alle posizioni euro-atlantiche ci ha subito pensato la presidente della Georgia, Salome Zurabishvili, che da New York dove è attualmente in visita, ha sostenuto la protesta violenta dei manifestanti contro la polizia: “Mi rivolgo a voi che rappresentate la Georgia libera”, riporta l’Ukrainska Pravda, “la Georgia che vede il suo futuro in Europa e non permetterà a nessuno di privarla di questo futuro”, ha sottolineato la presidente, precisando che il suo paese “non ha bisogno” del disegno di legge sugli “agenti stranieri” e promettendo di porre il veto.

Il parlamento di Tbilisi ha però la possibilità di annullare il veto presidenziale, come ha fatto l’anno scorso sulla cosiddetta legge sulle intercettazioni, che era stata criticata dall’Unione Europea e dagli attivisti per i diritti umani.

Di cosa tratta in concreto la legge georgiana contro gli agenti stranieri?

In buona sostanza, la legge approvata prevede l’introduzione di un registro per le organizzazioni non governative e i media “indipendenti” che però ricevono oltre il 20% dei loro finanziamento dall’estero – essendo di fatto finanziati da entità straniere – si dichiarino ‘agenti di influenza straniera’, circostanza che limiterebbe la loro libertà d’azione e che non piace per niente a UE e USA, che in Georgia, così come in Moldavia e in altre realtà simili, finanziano stampa e non solo, anche direttamente attraverso le ambasciate.

La legge prevede infatti l’introduzione nell’ordinamento giuridico georgiano della definizione di “agente di influenza straniera” e stabilisce “il coinvolgimento diretto dello Stato in diversi processi relativi ai privilegi concessi a persone fisiche o giuridiche che ricevono finanziamenti stranieri”.

Una legge che, a ben vedere, non pare poi molto diversa, secondo i promotori, del Foreign Agent Registration Act (Fara) adottato negli anni Trenta dagli Stati Uniti ed ancora in vigore.

Proprio in tal senso, da Mosca, la portavoce del ministero degli esteri russo, Maria Zakharova ha commentato: “Josep Borrell ha detto che la legge sugli agenti stranieri, che ha provocato proteste a Tbilisi, è incompatibile con i valori della Ue. Ora è chiaro perché gli Stati Uniti non sono ancora nell’Unione europea: da loro questa legge è in vigore dal 1938“.